Pavia: Liliana Segre, divide anche la benemerenza

Nomina approvata all’unanimità, ma c’è chi polemizza: "Il riconoscimento è una forzatura per non dargli la cittadinanza"

La senatrice a vita Liliana Segre sarà benemerita della città di Pavia

La senatrice a vita Liliana Segre sarà benemerita della città di Pavia

Pavia, 4 dicembre 2019 - Liliana Segre sopravvissuta al campo di sterminio di Auschwitz, che gira l’Italia a testimoniare la Shoah sarà una dei benemeriti di San Siro. Lo hanno deciso l’altra sera i consiglieri comunali in un incontro a porte chiuse. È stato il sindaco Fabrizio Fracassi a proporre il nome della senatrice a vita, dopo l’ordine del giorno proposto dal consigliere Pd, Antonio Sacchi votato all’unamità nel quale si stigmatizzavano le minacce antisemite nei confronti della donna. «La benemerenza è una conseguenza del mio ordine del giorno votato all’unanimità - ha detto Sacchi -. Liliana Segre è venuta spesso a Pavia, anche nel maggio scorso, a incontrare i giovani parlando loro senza alcuna retorica. La benemerenza credo sia il massimo riconoscimento che la città le possa tributare». Ma il nome della segnatrice 89enne, che ha messo d’accordo tutti in Consiglio comunale, non convince l’intera città.

«Liliana Segre non c’entra nulla con le benemerenze di San Siro - ha commentato su Facebook Massimo Dagrada che alle ultime amministrative si era candidato nella lista Pavia a colori di Alice Moggi - che, a norma di regolamento, dovrebbero essere tributate a chi si è particolarmente distinto nel campo delle scienze, delle lettere, delle arti, nell’industria, del lavoro, della scuola, dello sport, con iniziative di carattere sociale, assistenziale o filantropico, con particolare collaborazione alle attività della pubblica amministrazione, con atti di coraggio o di abnegazione civica improntati ai valori di altruismo e solidarietà, nella difesa della vita in tutte le sue manifestazioni e nella promozione delle culture locali, della cultura italiana ed europea e dei valori etico sociali fondamentali in cui i cittadini si riconoscono. Liliana Segre sicuramente ha molte di queste caratteristiche, tranne quella di averlo fatto nella comunità cittadina. Quindi mi sembra una forzatura che non rispetta la ratio che si è voluta dare al premio e ritengo una forzatura creata ad arte per bloccare le richieste di concessione di cittadinanza che si stavano preparando per essere presentate al consiglio».

Accanto alla senatrice a vita, lunedì mattina, giornata dedicata al santo patrono, sul palco dell’aula magna del collegio Ghislieri, per ricevere la medaglia del Regisole ci sarà il fotoreporter Graziano Perotti, 65 anni, che ha pubblicato numerosi reportage sulle più note riviste e Franco Mocchi, 73enne presidente della Fabbriceria del Duomo che è riuscito a coinvolgere la città nella salvaguardia del Duomo. Un riconoscimento sarà consegnato anche alla memoria di Italo Richichi, cardiologo scomparso l’anno scorso, che per anni è stato impegnato in politica. Rientra tra i benemeriti pure Angelo Rovati, presidente pavese di Assoarma, che si è battuto per il rientro in Italia dei due marò. Infine per il settore sportivo sarà premiata la società calcistica della Folgore. In conclusione di giornata, alle 20, il teatro Fraschini ospiterà il concerto dell’orchestra I Solisti di Pavia diretta da Enrico Dindo dedicato a Beethoven con solista ospite il violinista Sergej Krylov. Per accedere alla serata che è gratuita, ma con posti numerati, da oggi si possono ritirare i biglietti (al massimo 4 pro capite) alla biglietteria del teatro. Domenica alle 17.30 al Broletto sarà invece presentato “La pentola“ il libro di San Siro scritto da Mino Milani (Effigie edizioni). Tre anni dopo l’ultimo romanzo, torna uno dei personaggi più amati dai lettori pavesi, il commissario Melchiorre Ferrari impegnato in una nuova indagine ambientata nella Pavia di metà Ottocento sotto dominio austriaco.