
Guardia di Finanza Sede Asm di Via Donegani
Pavia, 21 ottobre 2015 - Tredici note di credito, ma soltanto tre sarebbero state incassate dall’ex responsabile dei servizi finanziari di Asm, Pietro Antoniazzi. Per quei tre casi gli inquirenti avrebbero trovato delle prove, mentre per le altre si sta ancora indagando. Antoniazzi, infatti, potrebbe non essere l’unica persona coinvolta. Altri potrebbero aver avuto un ruolo di primo piano in questa vicenda e l’obiettivo è individuarli velocemente. Nel frattempo ieri il professionista piacentino di 51 anni arrestato dalla Guardia di finanza e portato in carcere a Torre del Gallo, è stato sottoposto all’interrogatorio di garanzia alla presenza del suo avvocato Giovanni Caly.
L'uomo si è avvalso della falcoltà di non rispondere e ha lasciato alle Fiamme gialle il compito di completare il puzzle. Ieri pomeriggio, gli uomini al comando del colonnello Cesare Maragoni sono tornati in via Donegani per acquisire ulturiori documenti necessari a fare chiarezza. Perché quello che sembrava il compito più facile del mondo, presentarsi allo sportello dell’istituto di credito di Creta, una frazione di Castel San Giovanni e farsi consegnare la documentazione, in realtà è abbastanza complesso.
L'istituto in cui era stato aperto il conto ‘fantasma’ è stato acquisito, gli archivi non sono aggiornati e occorre più tempo del previsto per ricostruire tutto l’accaduto. Anche attraverso gli assegni postali che sono archiviati con supporti cartacei e non informatici. Nel frattempo, emergono ulteriori particolari sull’attività di Pietro Antoniazzi, arrivato in Asm come consulente esterno.
Condannato a 6 anni e 6 mesi di carcere per bancarotta fraudolenta e sottrazione indebita di 1 milione e 600mila euro alla società di cui era amministratore unico, la Gragnagnese, in appello la pena è stata ridotta a 2 anni e 11 mesi perché non sarebbe stato Antoniazzi a causare il fallimento della società. Da quel momento le fatture mensili all’azienda non sono più emesse a nome di Antoniazzi, ma della Consula srl intestata a una donna di 80 anni. Un anno dopo la sua costituzione, nel 2014 amministratore unico della società diventa un bosniaco e il 13 ottobre Antoniazzi. Dall’ultimo bilancio Consula emerge che al 31 dicembre scorso la società disponeva di 122.601 euro, depositi su un conto bancario. Ma sempre nel 2014 la Consula srl ha acquisito il 76 per cento della Consula & Partners D. O. O., società con sede a Rijeka in Croazia, capitale sociale di 20.000 kune, equivalenti a 8.656 euro.