San Matteo, una gara per la mensa

L'ospedale esternalizza il servizio: sei aziende parteciperanno al bando per un appalto da 23 milioni. Sindacati sul piede di guerra

La mensa dei dipendenti

La mensa dei dipendenti

Pavia, 3 dicembre 2017 - Non più cuochi e addetti che dipendono dal Policlinico: degli oltre 500mila pasti che ogni anno prepara il San Matteo si occuperà una ditta esterna. La gara, che è stata bandita, scadrà il 21 dicembre e vi parteciperanno sei aziende. Una di queste a metà febbraio dovrebbe aggiudicarsi l’appalto del valore di 23 milioni di euro per cinque anni. L’esternalizzazione del servizio è stata al centro l’altro giorno di un incontro tra le organizzazioni sindacali e i vertici di viale Golgi. «Abbiamo espresso le nostre contrarietà a esternalizzare il servizio – ha detto Marco Grignani della Uil – perché gli esempi che abbiamo non sono positivi. Lo abbiamo visto con le pulizie: oggi l’ospedale è sporco. Non vorremmo che anche la mensa peggiorasse». In Lombardia il San Matteo è rimasto uno dei pochi ad avere ancora un servizio interno e attrezzature piuttosto datate che andrebbero sostituite con una spesa di 420mila euro.

«Secondo quanto ci ha comunicato l’amministrazione – ha proseguito Grignani – con l’appalto del servizio si avrà un saldo negativo di 522mila euro e il personale attualmente in servizio non perderà il posto, perché non sarà effettuata la cessione di ramo d’azienda». La nuova mensa dovrebbe essere operativa dal primo marzo con un periodo di accompagnamento dei nuovi addetti. La preparazione dei pasti avverrà sempre all’interno con 3 o 4 cuochi del San Matteo che continueranno a lavorare in mensa come responsabili dei controlli qualità, mentre altre 30 persone dovranno essere formate e assegnate a un altro incarico in portineria, ai traporti interni o come fattorini.

«Nel mese di febbraio verrà effettuata la formazione – ha sottolineato Grignani –, ma noi ci siamo preoccupati anche dei 13 addetti interinali e abbiamo chiesto che non perdano il posto dando la priorità del mantenimento in servizio nella nuova ditta agli ex dipendenti interinali». Prima che scoppiasse lo scandalo furti nelle cucine del San Matteo, erano 52 i dipendenti della mensa, molti dei quali sono andati a giudizio e sospesi dalle mansioni fino al termine del processo. E proprio la vicenda giudiziaria con alcuni dipendenti che hanno preso le distanze chiedendo il trasferimento, ha fatto accelerare il processo di esternalizzazione al quale l’amministrazione stava già pensando. Ora oltre alla mensa, con il budget 2018 il San Matteo pensa di appaltare anche il servizio di lavanderia e il noleggio di biancheria e divise riassegnando ad altri servizi 25 persone.