San Matteo, intervento unico al mondo: impiantata valvola polmonare innovativa

Per la prima volta al mondo usata una protesi innovativa in un doppio trapianto polmonare

Stefano Pelenghi, direttore della UOC Cardiochirurgia  con la paziente

Stefano Pelenghi, direttore della UOC Cardiochirurgia con la paziente

Pavia, 24 febbraio 2021 - Avrebbe avuto la necessità di un trapianto di cuore e polmoni, ma gli organi non erano disponibili, quindi per salvare la vita a una donna di 50 anni, i cardiochirurghi del San Matteo hanno impiantato una protesi. E’ la prima volta al mondo che una valvola polmonare innovativa (è fatta di pericardio porcino e si autoespande a 37 gradi con il calore del corpo) viene utilizzata durante un intervento di doppio trapianto polmonare e impiantata in un’arteria polmonare gigante. I cardiochirurghi del Policlinico hanno impiantato la protesi a cuore battente su una paziente affetta da ipertensione polmonare idiopatica, una patologia cronica che colpisce le arterie polmonari e sovraccarica di lavoro il cuore.

Nella donna l’ipertensione era ormai allo stadio terminale, aveva provocato un’importante dilatazione della arteria polmonare sino a 8.5 centimetri (valore normale 2.5 o 3), con conseguente aneurisma polmonare gigante, insufficienza valvolare polmonare e dilatazione e malfunzionamento del ventricolo destro. «La soluzione era il trapianto di polmoni e cuore – commenta Stefano Pelenghi, direttore di Cardiochirurgia -. La paziente era in lista da tempo, ma la rarità dei donatori e soprattutto l’ancora più esigua disponibilità del blocco completo cuore-polmoni ci ha imposto di trovare soluzioni alternative, come l’utilizzo di questo tipo di protesi innovativa per i casi di malattie cardiache congenite complesse". Le strategie operatorie sono state pianificate utilizzando un modello in 3D, realizzato dal laboratorio 3D4Med del San Matteo.

«Il caso ha voluto che questa protesi arrivasse in Policlinico quattro ore prima della segnalazione di un donatore compatibile disponibile, il cui cuore, purtroppo, non era idoneo alla donazione perché malfunzionante – racconta Pelenghi -. Da qui la decisione di procedere con il trapianto polmonare bilaterale, la plastica dell’arteria polmonare e l’impianto della valvola polmonare". L’intervento, durato 12 ore che ha coinvolto 20 persone, è stato eseguito da Stefano Pelenghi, coadiuvato da Cristiano Primiceri, chirurgo toracico con i cardiochirurghi Pasquale Totaro, Giuseppe Silvaggio e Marta Sannito. Il prelievo degli organi, invece, è stato eseguito dai cardiochirurghi Carlo Pellegrini e Anna Celentano. Ora la paziente sta bene ed è stata dimessa.