L’ultima battaglia di Pavia? Salvare il castello di Mirabello

Tra un lustro saranno 500 anni dall’evento storico. Una corsa contro il tempo il recupero

Luigi Casali e Vincenzo Pedrazzini all’interno del maniero

Luigi Casali e Vincenzo Pedrazzini all’interno del maniero

Pavia, 20 febbraio 2020 - l’ultimo testimone della battaglia di Pavia lunedì prossimo assisterà a un altro anniversario senza indossare l’abito della festa. Da due anni il tetto dell’ala orientale del castello di Mirabello, crollato sotto la neve, aspetta un intervento. "Stiamo cercando il modo per recuperare i fondi stanziati dalla Fondazione Cariplo alla precedente amministrazione, per restaurare parte dell’edificio - ha detto il sindaco Fabrizio Fracassi -. Ricordo, purtroppo, che l’amministrazione Capitelli rifiutò oltre un milione e mezzo di euro, tra il 2005 e il 2009, per il recupero del castello di Mirabello. Per semplice disinteresse. È nostra intenzione, almeno nell’ottica del cinquecentenario della battaglia di Pavia, sistemare l’intera area, creando una serie di eventi dedicati, accedendo ai finanziamenti dalla Comunità europea. Non dimentichiamo che è stata una battaglia che ha cambiato le sorti dell’Europa".

Mancano 5 anni al 500° anniversario dello scontro che ha segnato i destini d’Europa e il comitato che si è costituito non può organizzare alcuna manifestazione, finché il castello non sarà agibile. "Adesso non lo è - ha confermato Luigi Casali, presidente dell’associazione Comitato per i 500 anni della Battaglia di Pavia -. L’amministrazione comunale ci ha anticipato che in agosto sarà risistemato il tetto. Ma non basta, occorre presentare un progetto e seguirlo per cercare i fondi e nuove sinergie. Per il 500° anniversario, magari anche pensando a un un gruppo di lavoro con Comune, Camera di commercio e Fondazioni, vorremmo organizzare un convegno, una mostra e una manifestazione storica di respiro europeo, che portino turisti".

Oggi, però, l’antico maniero immerso nel Parco Vecchio è stato soffocato dai rampicanti che si sono “mangiati” tutta l’ala orientale, arrivando fino ai camini. "Se questa pianta si infila tra i mattoni - ha aggiunto Casali - distrugge tutto. Si deve tagliare ed eliminare". Inoltre dalla cappa del camino sono entrati dei piccioni, morti sul pavimento. "Si devono mettere reti di sicurezza - ha proseguito il presidente dell’associazione - altrimenti più passa il tempo, più l’entità dell’intervento aumenta".

In attesa di un recupero del castello, per il 495° anniversario della battaglia il Comitato ha organizzato due appuntamenti. Domani alle 17,30 nella sala delle colonne del Broletto l’ingegner Elena Liberali terrà una conferenza su Il castello di Mirabello: storia e prospettive di recupero. Sabato alle 10,45 nella chiesa di Santa Maria Assunta in Mirabello, invece, si terrà la tradizionale messa in latino in suffragio dei morti della battaglia.