Sale antigelo scambiato per cocaina: "Arresto illegale"

Avevano fermato due ragazzi in autostrada per un controllo per poi ammanettarli come pusher

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La Cassazione ha ritenuto inammissibile il ricorso presentato da due agenti della Polizia stradale quarantenni accusati di arresto illegale: nel 2012 avevano scambiato per droga un sacchetto di sale antigelo e messo in manette i presunti pusher, in realtà innocenti. Gli agenti avevano fermato due genovesi all’altezza di Battuda lungo l’autostrada A7, ammanettandoli e ritenendo la sostanza trovata fosse droga. Il disguido poi era stato chiarito in un secondo momento, così i due genovesi erano stati liberati. In seguito al fatto, nel 2018 è arrivata la sentenza di primo grado in tribunale di Pavia, i due agenti sono stati condannati a sei mesi di reclusione per arresto illegale, previsto all’articolo 606 del codice penale, mentre sono stati assolti per altri capi che prevedevano, tra le altre, anche l’accusa di sequestro di persona. Nel 2020 la Corte d’Appello di Milano aveva confermato la sentenza. Poi hanno presentato ricorso in Cassazione, adducendo irregolarità procedurali. Tra gli altri motivi, la difesa contestava la mancata emissione del decreto di riapertura delle indagini dopo la richiesta di archiviazione nel 2013 da parte della Procura.TMa l’archiviazione riguardava una differente contestazione, il reato di perquisizione e ispezioni personali arbitrarie, e non l’accusa di arresto illegale per cui poi si è proceduto.

La Cassazione dichiarando inammissibili i ricorsi ha disposto il pagamento di 3.000 euro alla Cassa delle ammende. L’avvocato Giovanni Battista Dellepiane che ha assistito uno dei due giovani genovesi che si era costituito parte civile, ha commentato: "Il mio assistito non ha ancora valutato se intraprendere un’azione civile, già in primo grado era stata stabilita la provvisionale da 4.000 euro puntualmente pagata dagli imputati". Nicoletta Pisanu