Pavia - «È da ripensare la questione sollevata in questi mesi della collocazione dei gruppi di rom e di sinti che da anni abitano in piazzale Europa: certamente non si possono “spostare“ come se fossero numeri". Durante la celebrazione per le Sacre Spine di ieri sera, il vescovo Corrado Sanguineti tra le diverse “spine“ che vive la città e che vanno dalla guerra, ai fenomeni di sfruttamento, di lavoro sotto pagato degli stranieri, ha parlato del trasferimento del campo nomadi di piazzale Europa. Il progetto, inserito nella vendita dell’area sulla quale si trova l’ex gasometro e la piscina scoperta chiusa da anni, bando che non ha ricevuto offerte, è stato al centro di un dibattito politico nei mesi scorsi.
"I sinti dal 1984 vivono in quell’ambiente - ha aggiunto il vescovo Sanguineti -, il futuro va progettato e pensato con loro, con le realtà che da anni si coinvolgono attivamente con queste persone, con le loro famiglie, cercando vie che favoriscano una maggiore integrazione di questi gruppi nella nostra città, offrendo percorsi praticabili e chiedendo a loro una responsabile collaborazione per essere cittadini a pieno titolo di Pavia e del nostro territorio. È un cammino da fare insieme, e chi amministra la cosa pubblica ha una sua peculiare responsabilità".
Nel sollecitare un confronto tra amministratori e comunità sinti, il vescovo "ha promosso le iniziative, che nascono dal basso, da soggetti ecclesiali in una positiva collaborazione con gli enti amministrativi locali e regionali, e che favoriscono concretamente l’incontro, lo scambio reciproco con persone e famiglie, segnate da differenti forme di povertà, italiane e di altre nazionalità, verso un’integrazione vera".
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