Salva un bimbo che rischia di soffocare: "Non sono un eroe"

Robbio, il capocantiere Bova: ho solo fatto ciò che ho imparato nei corsi sulla sicurezza

Un corso di primo soccorso

Un corso di primo soccorso

Robbio (Pavia), 25 giugno 2021 -  Ha reagito d’istinto non appena si è reso conto che il piccolo, un bambino di appena un anno, stava rischiando di soffocare. Ma Adriano Bova, capocantiere della Set Block di Vigevano, non vuole sentire parlare di atti di eroismo. "Ho soltanto messo in pratica quello che ho appreso nei corsi di formazione sulla sicurezza che ho frequentato in azienda". Non di meno ha avuto il sangue freddo di comprendere la situazione e di intervenire con le modalità corrette. Probabilmente senza di lui il piccolo non ce l’avrebbe fatta.

L’episodio è avvenuto lunedì a Robbio dove l’impresa vigevanese sta effettuando i lavori per la realizzazione di una rotatoria. "Stavo posando i blocchetti di porfido con un collega – racconta – quando abbiamo sentito le urla disperate di una giovane donna, avrà avuto 25 forse 26 anni. Era talmente nel panico da non riuscire a spiegare cosa stesse accadendo. Ripeteva solo: "non respira, non respira"". All’uomo tutto è stato chiaro quando l’ha vista entrare in casa e poi uscire con il piccolo in braccio.

"Era già cianotico – racconta Bova – e ho capito che non c’era tempo da perdere. Così l’ho messo a testa in giù e gli ho praticato le manovre di disostruzione delle vie aeree che ho imparato". Sono stati attimi di tensione ma alla fine il piccolo ha inghiottito quello che lo stava soffocando, forse un bottone, e ha ripreso a respirare regolarmente. Nel frattempo sul posto sono arrivati i soccorsi che si sono occupati di lui. "Il personale mi ha detto che senza il mio intervento le cose si sarebbero complicate parecchio – aggiunge l’uomo –. A me interessava solo che il bambino stesse bene".

E in effetti, passata la grande paura, tutto si è sistemato. Il bambino, tenuto in osservazione per 24 ore è stato dimesso e sta bene. "Ho potuto incontrarlo – conclude Adriano Bova – la sua mamma ci teneva. Non aveva nemmeno ben chiaro chi di noi fosse intervenuto perché era talmente fuori di sé dalla paura che non se ne è resa conto. Ma non è importante chi è stato ad aiutare il piccolo; conta il risultato. Il peggio ormai è alle spalle ed è la cosa più importante".