Rivanazzano Terme, altre parti di armi da guerra nel capannone del missile

Rivanazzano Terme (Pavia), 31 luglio 2019 - Sono componenti elettroniche, ma pur sempre di armi da guerra. Dalla Digos della Questura di Torino hanno reso noto oggi l'esito delle verifiche sul molto materiale sequestrato nel capannone a Rivanazzano Terme dov'era stato trovato il missile aria-aria "Matra" che ha dato il nome all'operazione coordinata dalla Direzione centrale della polizia di prevenzione (Ucigos). Oltre alle 2 razziere per lanciarazzi (prive di razzi), nelle scatole ammassate sugli scaffali insieme a pezzi di ricambio per aerei, che era l'attività commerciale lecita della società che aveva affittato quella parte di capannone vicino al campo di volo di Rivanazzano (ma fuori dall'area aeroportuale), nelle perquisizioni che si erano concluse venerdì scorso, 26 luglio, sono state trovate altre parti di arma e di munizionamento da guerra: un razzo da esercitazione militare (con testa inerte e privo di propellente) e 3 "sezioni di guida", che sono le componenti elettroniche necessarie per il funzionamento di missili.

Nei dettagli tecnici, una è per il modello SEA Killer/Marte (un metro di lunghezza e 20 centimetri di larghezza), una per un missile aria-aria modello AIM-7 "Sparrow" di fabbricazione Usa (79 centimetri di lunghezza e 20 di diametro) e una per missile superficie/aria modello SA8 di fabbricazione ex Urss (60 centimetri di lunghezza e 18 di diametro). In base ai luoghi di fabbricazione di queste componenti di munizionamento da guerra, le indagini per risalire ai passaggi di proprietà illeciti che li hanno portati nel Pavese proseguono a livello internazionale. Il Qatar aveva già confermato il proprio apporto nelle indagini in corso sul missile Matra e dalla Questura di Torino era stato precisato il contributo nelle indagini da parte dell'Fbi per quel che riguarda le armi di fabbricazione statunitense.