Risucchiato dal Ticino, 12enne in fin di vita

Il ragazzino stava facendo il bagno vicino a un pilone quando è stato sorpreso da un mulinello: è rimasto sott’acqua per alcuni minuti.

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di Stefano Zanette

Non ha ripreso conoscenza ed è stato ricoverato, in gravissime condizioni, al Policlinico San Matteo. Ha solo 12 anni il bambino soccorso ieri pomeriggio dopo aver perso i sensi nelle acque del Ticino. Era insieme ai genitori, di origini egiziane ma residenti in città, all’area Vul, la sempre frequentata zona verde con spiaggia sulla riva destra del fiume, tra i due ponti cittadini, della Libertà e Coperto.

Poco prima delle 14.30 è scattata la richiesta di soccorso al 112 e sul posto sono intervenute l’automedica dell’Areu con medico rianimatore, un’ambulanza della Croce Verde Pavese, i vigili del fuoco, la polizia di Stato e la Locale. Dalla prima ricostruzione dell’accaduto, con ancora gli accertamenti in corso, pare che il giovanissimo sia stato risucchiato, nelle vicinanze del primo pilone del ponte della Libertà, rimanendo sott’acqua per alcuni minuti, perdendo i sensi. Sia il padre, presente sul posto, che un altro bagnante, lo hanno recuperato non appena è riaffiorato dall’acqua e lo hanno portato a riva. Era già in arresto cardio circolatorio da annegamento. E gli stessi genitori, guidati telefonicamente dall’infermiere dalla centrale operativa, hanno effettuato anche il massaggio cardiaco, fino all’arrivo dei soccorritori che hanno proseguito le manovre rianimatorie.

Le condizioni del 12enne sono parse disperate e l’ambulanza lo ha trasportato con la massima urgenza al Policlinico pavese. In ospedale è stato subito ricoverato in Rianimazione e sottoposto ad Ecmo, tecnica di circolazione extracorporea utilizzata per trattare pazienti con insufficienza cardiaca e respiratoria acuta. Il grave incidente fluviale è successo proprio nello stesso punto del Ticino dove lo scorso 27 luglio era annegato Fallou Wadji Serigne, 16enne di nazionalità senegalese, residente a Mombretto di Mediglia. Un suo amico connazionale, pure minorenne, era riuscito a salvarsi aggrappandosi a una barca, mentre lui era finito sott’acqua senza più riemergere. Il suo corpo, ormai privo di vita, era stato poi recuperato dai vigili del fuoco, dopo un paio d’ore di ricerche. E meno di un mese prima, il 29 giugno, poco più a monte del fiume, tra la sponda destra del Canarazzo e la sponda sinistra del Parco della Sora, era annegato in Ticino Kiran Kharel, 28enne di nazionalità nepalese domiciliato a Pavia. Tragedie in rapida successione che confermano la pericolosità delle acque solo apparentemente tranquille del fiume. Anche nel tratto pavese del Ticino vige comunque il divieto di balneazione, per inquinamento.