Rimborsi in vista per i clienti della piscina rimasti a secco

Dopo le proteste dei bronesi la diffida di un avvocato ha raggiunto gli effetti sperati

Proteste, petizioni, il sindaco Antonio Riviezzi pronto a ricevere gli scontenti ("Ma senza possibilità di aiuti economici", aveva precisato) e la diffida di un legale che, finalmente, pare abbia sortito gli effetti sperati nella vicenda della piscina comunale, chiusa da inizio marzo. Da un nutrito gruppo di utenti era arrivata una dura critica: "Abbonamenti sottoscritti qualche giorno prima della chiusura". Anche di durata mensile, anche di 250 euro.

Ma ora si prospetta un rimborso dopo che la proposta della Gis Milano che gestiva l’impianto, ovvero un voucher utilizzabile in altre strutture (ma la più vicina sarebbe stata Pieve Emanuele), era stata rispedita al mittente. "Il nostro avvocato – segnala una delle più attive promotrici della protesta – ci ha informati che è stato chiesto l’Iban degli intestatari degli abbonamenti per procedere ai rimborsi". Il che, tempi tecnici permettendo, dovrebbe avvenire a giorni. Non si esclude che intanto si facciano avanti altri utenti lasciati a secco, quanti è difficile dirlo. Intanto la Broni-Stradella Pubblica sta cercando un nuovo gestore. Non è semplice perché lo stop deciso dal precedente gestore era motivato dal sensibile aumento dei costi in una situazione di crisi accentuata da prolungati periodi di forte calo negli incassi a causa dei lockdown.

Pierangela Ravizza