Adolescenti, il 31% si ferisce volontariamente

Risultati choc da una ricerca condotta sugli stili di vita di quasi 7mila studenti. Più di uno su due usa il cibo per tranquillizzarsi

Pavia - ​Si è procurato dolore fisico volontariamente il 31% (39% ragazze e 21% ragazzi) dei giovani pavesi e il 53% ha utilizzato cibo per sentirsi meno tristi o tranquillizzarsi (66% ragazze e 39% ragazzi). I dati, molto allarmanti, emergono dall’indagine sugli stili di vita giovanili effettuato dal centro “Semi di melo“, nato dalla pluriennale collaborazione tra Casa del giovane e Fondazione Exodus. A 6.962 studenti (961 delle medie di cui il 47% dei quali maschi e il 53% femmine e 6.001 - di cui 46% ragazzi e 54% ragazze - di un’età media di 16 anni che frequentano le superiori), fra febbraio e marzo è stato somministrato un questionario con 67 domande. E ora i ragazzi chiedono di ragionare sulle risposte fornite dimostrando di essere consapevoli di una difficoltà. Forse quella stessa consapevolezza che gli adulti non hanno perché non si accorgono dei tanti ragazzi che girano per la città con indosso una felpa a maniche lunghe a 36°. "Il Covid ha magnificato quello che già c’era - ha detto Simone Feder, coordinatore dell’area Giovani e dipendenze della comunità Casa del Giovane -. Nel 2018, ad esempio, i dati sulle sostanze stupefacenti non erano allarmanti. Oggi il 68% degli studenti delle superiori (31% delle medie) conosce persone che ne fanno uso, 20% le frequenta spesso e il 17% le frequenta saltuariamente. Il 4% ha provato sostanze come marijuana, hascisc e derivati. Poniamo sempre gli stessi quesiti dal 2009, ma le risposte che riceviamo sono diverse. Prima quando chiedevamo perché consumassero alcol dicevano “perché in gruppo lo fanno tutti“, oggi quella è la terza risposta".

Complici la pandemia e il lockdown sono aumentati i disturbi alimentari tanto che il 49% dei ragazzi più grandi (36% delle medie) è? insoddisfatto della propria immagine corporea (60% femmine 35% maschi), il 51% cambierebbe qualcosa di sé per piacere agli altri (55% femmine 46% maschi), il 52% ha fatto una dieta (solo il 22% chiedendo un parere medico). Il 53% (66% ragazze e 39% ragazzi) ha utilizzato cibo per sentirsi meno tristi o tranquillizzarsi. "In questo forse il Covid ha inciso - ha aggiunto Feder -. Ritrovarsi in casa con dei genitori che non era abituato a vedere, chiusi in un appartamento, li ha messi in crisi. Purtroppo i ragazzi leggono poco, non praticano sport e usano molto il cellulare anche se comprendono che le relazioni sono più difficili attraverso i social. Sanno usare molto bene i social e li usano anche per quello che viene definito revenge porn. Il tutto spesso senza che gli adulti si accorgano di nulla. Tanto più che la comunicazione in casa non è facilissima. I ragazzi vedono i loro come figure di riferimento, ma certe tematiche come droga o sessualità sono tabù e il ragazzo viene invitato da uno specialista". Ad aiutare gli adolescenti nelle loro fatiche della crescita pensa il centro di viale della Libertà che ha recentemente ricevuto un sostanzioso finanziamento da una fondazione tedesca. "Il centro è diventato il loro punto di riferimento - ha concluso Simone Feder -. Nei primi 6 mesi abbiamo accolto 117 ragazzi, alcuni sono stati presi in carico, mentre altri vengono aiutati da altri coetanei che si sono messi a disposizione. E’ un modello nuovo che pensiamo possa dare buoni risultati facendo leva sul potenziale dei giovani".