Col reddito di cittadinanza un aiuto per 3mila nel lockdown

Pavia, secondo i Cinque stelle il sostegno ha evitato povertà e anche incontrollabili tensioni sociali

Cresce sul territorio chi è in difficoltà

Cresce sul territorio chi è in difficoltà

Pavia, 1 dicembre 2020 - Sono 2.831 in provincia di Pavia i percettori di reddito di cittadinanza che hanno firmato almeno un contratto di lavoro prima del 31 ottobre di quest’anno segnato dalla pandemia. Si tratta di percettori potenzialmente occupabili, cioè adulti tenuti a firmare un Patto per il lavoro, uno degli impegni previsti tra i quali rientra quello di accettare almeno una di tre offerte di lavoro congrue (una in caso di rinnovo). Nei Comuni del nostro territorio sono quasi 7.500, mentre il numero dei rapporti di lavoro ancora in corso a fine ottobre è di 1.314. "È il segno che il reddito di cittadinanza sta sostenendo e riattivando un numero crescente di persone in difficoltà anche nei nostri territori", sostiene Simone Verni, consigliere regionale del M5S.

«Come ha rivelato lo Svimez nel suo rapporto, il reddito di cittadinanza ha evitato incontrollabili tensioni sociali durante il lockdown – aggiungono i deputati Cristian Romaniello e Valentina Barzotti – Proprio nella pandemia questo strumento sociale di sostegno al reddito ha avuto un ruolo e un’importanza incredibili, offrendo un salvagente contro la povertà in ogni regione, da Nord a Sud, ma anche stimolando decine di migliaia di persone nella ricerca di una nuova occupazione ".

In Lombardia sono stati oltre 123mila i nuclei familiari che hanno ottenuto il reddito di cittadinanza o la pensione di cittadinanza nei primi nove mesi del 2020. Lo ha percepito il 2,7% delle famiglie lombarde ed è in crescita del 30,7% rispetto al numero dei beneficiari censiti tra aprile e dicembre 2019. L’importo medio mensile ricevuto da ciascuna famiglia è stato di 459 euro (535 euro nella media nazionale). Secondo i dati di Anpal, i contratti di lavoro firmati da percettori di reddito di cittadinanza prima del 31 ottobre superano quota 352mila su scala nazionale. A fine luglio erano 196mila. Nel giro di tre mesi sono quasi raddoppiati. Sul totale degli occupabili sale al 25,7% la percentuale di chi ha trovato almeno un lavoro. A fine luglio era del 18,7%.

«Con il sostegno al reddito e l’irrinunciabile contributo dei navigator – continuano Verni Romaniello e Barzotti – abbiamo raggiunto risultati impensabili, e su questa strada dobbiamo andare avanti. Prevenire la disoccupazione dei lavoratori a rischio, agganciare la formazione alle politiche di sviluppo e puntare a un sistema di ammortizzatori sociali finalmente universale sono alcuni degli obiettivi strategici che intendiamo portare anche in Parlamento".