Rapimento Eitan: dal nonno 50mila euro in cambio di una pena sotto i due anni

Così le indiscrezioni che precedono l’udienza odierna. Ma il gip di Pavia potrebbe anche rigettare l’accordo

Shmuel Peleg sta risarcendo il nipotino che l’11 settembre 2021 fu portato in Israele

Shmuel Peleg sta risarcendo il nipotino che l’11 settembre 2021 fu portato in Israele

Pavia, 13 dicembre 2022 - Il gip di Pavia Pietro Balduzzi è chiamato oggi a decidere sull’istanza di patteggiamento per Shmuel Peleg, 53 anni, accusato con il presunto complice 50enne Gabriel Alon Abutbul di aver sequestrato il nipotino di 6 anni l’11 settembre 2021. Il piccolo Eitan Biran è l’unico sopravvissuto alla strage della funivia del Mottarone del 23 maggio 2021, quando morirono 14 persone tra le quali i suoi genitori, i bisnonni materni e il fratellino di due anni.

In seguito Eitan è stato collocato nel Pavese dalla zia, sorella del papà, ma a settembre dell’anno scorso il nonno – secondo le accuse – l’aveva prelevato, appropriandosi indebitamente del passaporto del piccolo e con la complicità di Abutul era riuscito a portarlo in Svizzera e da lì in Israele. Dopo 84 giorni, a dicembre 2021, il piccolo era tornato in Italia in seguito a una sentenza della Corte suprema israeliana. Il nonno e il presunto complice erano stati indagati dalla Procura di Pavia. Ora si sta svolgendo l’udienza preliminare aperta il 24 novembre.

Le parti avrebbero trovato un accordo sulla posizione di Peleg, in particolare da indiscrezioni sembra che il nonno abbia disposto il versamento di 50mila euro come contributo per gli studi e le cure mediche del bambino in cambio di una sospensione condizionale della pena detentiva. Tutto ancora da decidere, il gip potrebbe anche rigettare la proposta delle parti. Sembra che intanto si stia lavorando anche a un ulteriore accordo per Abutbul. Oggi l’avvocato che rappresenta Eitan, il legale Fabrizio Ventimiglia, procederà alla revoca della costituzione di parte civile del minore verso il nonno: "Stiamo tutti lavorando per cercare un’intesa avendo a cuore l’interesse del minore, quello di crescere serenamente, slegato dalle questioni giudiziarie".