Lo scalo di Vigevano si rifà il look Pronti interventi per sei milioni

Presentato il progetto pilota di Rfi. Cantiere aperto a fine mese

Il rendering del sottopasso

Il rendering del sottopasso

VIGEVANO, 17 dicembre - Un progetto da 6 milioni di euro che nell’arco di due anni cambierà il volto della stazione ferroviaria di Vigevano. Lo ha presentato Rfi, la società delle Ferrovie che si occupa della gestione delle infrastrutture. Quello dello scalo vigevanese è uno dei progetti-pilota destinati ad apportare sostanziali modifiche ad una serie di stazioni della Lombardia. Tra gli interventi previsti ci sono la ristrutturazione della palazzina che ospita la stazione; l’eliminazione delle barriere architettoniche con il concomitante adeguamento dei marciapiedi all’altezza di 55 centimetri per consentire un migliore accesso alle carrozze; la sistemazione delle pensiline e il riordino degli spazi destinati ai parcheggi non soltanto delle auto ma anche delle moto e delle biciclette. Ma l’intervento più importante riguarderà la realizzazione di un sottopasso che collegherà il complesso della stazione a via Gramsci, che si trova proprio oltre i binari ma che oggi è raggiungibile soltanto attraverso un lungo tragitto. Questo consentirà anche di valorizzare i parcheggi che si trovano lungo la circonvallazione interna della città.

«Si tratta di un intervento di enorme portata per la nostra stazione – commenta soddisfatto il sindaco di Vigevano, Andrea Sala – Rfi intende operare già entro l’anno e fare in modo che i cantieri chiudano nel 2017 senza gravare sul servizio agli utenti. Sono dell’idea – continua il primo cittadino vigevanese – che in particolare il sottopasso consentirà di sfruttare al meglio anche gli altri parcheggi cittadini, penso soprattutto a quelli di corso Di Vittorio e dell’Itis, consentendoci di mettere in comunicazione due parti della città che sono separate dalla ferrovia e permettendoci di pensare in modo diverso l’intera città».

Sul tappeto c’è anche un altro argomento che sta molto a cuore a Sala: il raddoppio della linea ferroviaria Milano-Mortara, richiesto da anni e mai attuato. «Anche in questo caso sarà necessario mettere tutti i soggetti interessati attorno ad un tavolo – spiega – perché il piano decennale che aveva previsto l’opera scade nel 2017. Sono dell’idea che in un momento storico come quello che stiamo attraversando – continua – nel quale le risorse sono fortemente limitate, la soluzione sia quella di puntare al contenimento dei costi. Quindi nessuno spostamento della stazione né interramento dei binari, così come era stato ipotizzato qualche anno fa. Meglio essere pragmatici e pensare allora a possibili attraversamenti grazie e sovrappassi o sottopassi per collegare in modo ancora più efficace di oggi arterie importanti come via Matteotti, corso Pavia e corso Milano».

«La riqualificazione della stazione – aggiunge Aldo Isi, direttore territoriale di produzione di Rfi che è intervenuto con l’archietto Matteo Mucci – è un nuovo tassello della proficua collaborazione che abbiamo posto in essere con l’amministrazione comunale. Questi interventi garantiranno una migliore accessibilità alle stazioni e più elevati standard qualitativi per l’utenza».