Consorzio Oltrepo, scoppia la "pace del vino": eletto il nuovo presidente

Superate le polemiche e le scissioni tra i soci

Pace fatta

Pace fatta

Broni, 15 giugno 2018 - Fumata bianca, dopo oltre un mese di attesa (ma anche polemiche e scissioni) per il nuovo presidente del Consorzio Tutela Oltrepo Pavese. Ieri il CdA uscito dalle ultime elezioni e che è stato integrato con due cooptazioni “eccellenti” per sostituire i dimissionari Andrea Gallotti e Roberto Lechiancole, ha nominato Luigi Gatti presidente. Gatti, titolare dell’azienda Legoratta di Rivanazzano Terme è stato il più votato dei viticoltori (1394 voti) e, in passato, aveva fatto parte del CdA della cantina Torrevilla. Un segnale, secondo alcuni, della volontà di ricucire i rapporti con gli scissionisti di cui la cantina Torrevilla è stata capofila.

Ma anche le due cooptazioni decise dal CdA lasciano intendere che l’obiettivo primario è il rilancio sia del consorzio sia e soprattutto delle cosiddette larghe intese che dovrebbero coinvolgere più realtà del mondo vitivinicolo. Come nuovi consiglieri, infatti, entrano un rappresentante delle cantine del marchese Adorno, titolare di una delle aziende più blasonate dell’Oltrepo con sede a Retorbido e Camillo Dal Verme, figlio del conte Luchino, figura emblematica della Resistenza, scomparso a 104 anni di età, alcuni mesi fa. Camillo Dal Verme conduce con il figlio Filippo una grande azienda agricola a Torre degli Alberi, in alta Valle Versa e che, per il settore enologico, è specializzata nella produzione di spumanti biologici. La riunione del CdA si è protratta per circa due ore. Per ora nessun commento da parte del neo presidente Gatti atteso a non un facile compito, ovvero cercare di ricompattare tutti gli associati.

Come previsto dallo statuto sarà affiancato da due vice presidenti in rappresentanza delle altre due categorie ovvero vinificatori e imbottigliatori. Si tratta, rispettivamente, Luca Bellani (cantina Ca’di Frara), di Andrea Barbieri che guida la nuova cantina La Versa (Valle Versa Srl) e di Paolo Vanzini, dell’omonima azienda e che era vice presidente uscente.