Cambio al vertice, il prefetto Visconti lascia: "Pavia, modello per l’Italia"

Intervista al prefetto che, dopo un anno e mezzo, andrà a Brescia. Al suo posto arriverà Silvana Tizzano da Imperia

Il prefetto Attilio Visconti

Il prefetto Attilio Visconti

Pavia, 9 marzo 2019 - «Da un punto di vista professionale sono contento, perché vengo trasferito nella seconda città della Lombardia ed è una promozione. Umanamente mi spiace andare via. Come sono stato trattato qui, non sono mai stato trattato in nessun posto d’Italia. A Pavia lascio un grande pezzo di cuore». Il prefetto di Pavia Attilio Visconti, a poche ore dalla notizia del suo trasferimento a Brescia - arriverà da Imperia Silvana Tizzano - non smette di ricevere messaggi di congratulazioni, ma il suo impegno è ancora per Pavia. «Prenderò servizio a Brescia il 1° aprile – ha detto – ho ancora 15 giorni di lavoro e non sprecherò neppure un minuto. In un anno e mezzo di permanenza a Pavia ho avuto modo di amare questa comunità lombarda al 100 per cento».

Che ricordo di Pavia porterà a Brescia, dove è già stato? «Le cose fatte, a cominciare dalle iniziative in tema ambientale che hanno sempre avuto il sostegno della Regione: dai nuclei di controllo per arrivare fino all’utilizzo dei droni. Oggi quello di Pavia in materia ambientale è un modello per tutta l’Italia».

Un altro impegno ha riguardato le aree da riqualificare. «Pavia ha il maggior numero di chilometri quadrati di aree dismesse. Il gruppo di lavoro che abbiamo costituito ha censito 131 siti da bonificare e riqualificare. Ma abbiamo anche 70 beni sequestrati alla criminalità organizzata che devono essere utilizzati. Stiamo lavorando con i sindaci perché, con il coinvolgimento di privati e associazioni, si potenzi l’attività di controllo e si eviti che tornino a disposizione di organizzazioni mafiose». 

E la malamovida? «Ci abbiamo lavorato tanto e continuiamo a farlo con la collaborazione delle forze dell’ordine che mi relazionano quotidianamente. La malamovida è un problema di tutte le città universitarie. Mi sarebbe piaciuto coinvolgere i rettori dei collegi in un progetto: illustrare agli studenti gli stili di vita del Pavese. Faccio un esempio, a Pavia si cena alle 19,30; un ragazzo che arriva dal Sud, abituato ad altri orari, se sapesse come si comportano i pavesi, non disturberebbe le persone a cena».

Che Prefettura lascia? «Una Prefettura molto attiva. Spero che chi arriverà possa proseguire quanto iniziato dai gruppi di lavoro che sono stati costituiti».