Pavia, post scuola sospeso: rivolta e petizione delle famiglie

Pavia, per nidi e materna e l’assessore però non esclude dietrofront

L’assessore comunale all’Istruzione Alessandro Cantoni

ice che il Comune si riserva di valutare in futuro un prolungamento dell’orario fino alle 17,30

Pavia - Hanno lanciato una petizione contro la sospensione del servizio post scuola. Genitori e nonni non accettano che nidi e materne comunali chiudano alle 16,30 e non prolunghino l’apertura fino alle 17,30 come invece avveniva in passato. "In era pre-Covid il servizio era gestito direttamente dal Comune con personale comunale - sostengono i promotori della petizione già sottoscritta da 120 persone e diretta al sindaco Fabrizio Fracassi e all’assessore all’istruzione Alessandro Cantoni -; per l’anno educativo 2020/21 è stato appaltato a una cooperativa esterna per carenze di organico. Quest’anno addirittura non verrà svolto adducendo motivi sanitari legati alla pandemia. Perché? Cosa è cambiato rispetto all’anno educativo passato? Nulla".

L’assessore Cantoni in un comunicato ha spiegato che "il Comune, in relazione all’evoluzione del quadro epidemiologico e normativo, si riserva diverse ed ulteriori valutazioni sull’orario di funzionamento entro il 31 dicembre 2021, data in cui è prevista la scadenza dello stato di emergenza". L’amministrazione civica gestisce 14 strutture destinate ai servizi per i bambini da 0 a 6 anni.

«La decisione di chiudere le scuole alle 16,30 coinvolgerà centinaia di famiglie pavesi - aggiungono i promotori della petizione -. La Giunta, grazie all’esternalizzazione di due strutture comunali, aveva promesso un potenziamento per le scuole che rimanevano. Invece alla scuola Castiglioni ad esempio, il numero di maestre è rimasto sempre lo stesso con meno ore di compresenza e ora l’amministrazione toglie un altro servizio essenziale. Perché? Servizio che invece sarà regolarmente offerto a Pavia nelle scuole dell’infanzia statali e nelle primarie come sarà offerto nei Comuni limitrofi. Ma a Pavia e a Vigevano no". L’amministrazione comunale, dal canto suo, non chiude la porta al possibile prolungamento orario. "Si riserva di valutare la sussistenza delle condizioni - sottolinea l’assessore - per attivare un servizio fino alle 17,30". Ma i genitori chiedono fin da subito di "trovare, congiuntamente alle famiglie, una soluzione".