Pavia, ponte sul Naviglio a rischio: chiuso per tutti

Pericolo di cedimenti: vietato il passaggio alle auto, ma anche a pedoni e ciclisti. Pesanti ripercussioni sulla circolazione in città

Il viadotto diventato completamente impercorribile

Il viadotto diventato completamente impercorribile

Pavia, 11 dicembre 2019 - Niente auto sul ponte sul Naviglio, ma è vietato anche passare a piedi o in bicicletta. Troppo pericoloso e l’amministrazione comunale con i problemi di sicurezza che ci sono non intende prendersi la responsabilità di mantenere aperto il collegamento di via Ghisoni. La chiusura decisa l’altra sera arriva dopo un primo stop avvenuto un mese fa, quando alcuni passanti avevano segnalato d’aver avvertito alcune vibrazioni sospette e il distacco di frammenti di metallo dalla struttura. A quel punto, in via precauzionale, era stato disposto il divieto di transito su una corsia, quella che da viale Repubblica conduce a piazzale San Giuseppe. Nel frattempo gli accertamenti sono stati effettuati e non hanno dato esito positivo. Di conseguenza è stato deciso di chiudere completamente il ponte di fronte alla questura con inevitabili disagi alla circolazione.

Problemi che l’amministrazione civica vorrebbe risolvere al più presto cercando di capire come intervenire. "Stiamo aspettando la relazione relativa alle verifiche statiche - ha detto l’assessore ai lavori pubblici e vicesindaco Antonio Bobbio Pallavicini - per decidere se effettuare un intervento tampone o comportarci diversamente perché è dal 2017 che questo ponte ha messo in luce pericoli di cedimento". Due anni fa, infatti, il ponte Bailey di via Ghisoni non si era mostrato in salute. Anche allora erano emersi segni di cedimento che avevano indotto l’amministrazione allora guidata da Massimo Depaoli a collocare delle transenne per chiudere l’attraversamento che non è stato percorribile per circa tre mesi a causa di una buca nell’asfalto. Proprio questo "intoppo" aveva permesso di andare a fondo nelle verifiche strutturali che avevano fatto emergere uno stato di degrado e un pericolo di cedimento strutturale. Bisognava intervenire, ma per farlo il Comune oltre a dover trovare i fondi necessari doveva anche raggiungere un accordo con l’esercito e in particolare con il Polo di mantenimento pesante Nord Piacenza che è proprietario dell‘infrastruttura.

L’intesa è stata raggiunta, è stato predisposto un progetto e in un piano delle opere pubbliche erano anche stati inseriti i lavori di sistemazione per una somma di 350mila euro. Era la seconda metà del 2018. L’ipotesi quindi era che i lavori di consolidamento potessero partire nella primavera di quest’anno, ma non ci sono mai stati. Così è arrivato un altro autunno, tra l’altro particolarmente piovoso, e il ponte ha messo in luce tutte le difficoltà che aveva e che sono peggiorate a due anni di distanza dal primo stop alle auto. "In realtà i soldi non ci sono mai stati - ha aggiunto Bobbio Pallavicini -. Tra l’altro l’ipotesi di recupero del ponte aveva ricevuto un parere negativo da parte degli uffici perché era stata ritenuta insufficiente. Quel ponte è un Bailey, quindi un ponte di origine militare, realizzato sulla base del brevetto dell’ingegnere britannico Donald Bailey.

Il Comune paga un canone annuo per poterlo utilizzare. A questo punto si tratta di capire se dobbiamo per forza sistemare questo attraversamento o se troviamo le risorse necessarie alla realizzazione di un nuovo ponte, questa volta non appoggiato, che colleghi le due sponde del Naviglio. Certamente in tal caso il costo da sostenere non sarebbe più di 350mila euro come aveva preventivato dalla precedente amministrazione, sarebbe almeno di 600 euro e i lavori si potrebbero mettere in cantiere nel prossimo anno. Ma la decisione non è ancora stata presa. Aspettiamo di avere in mano l’esito delle verifiche statiche. Nell’attesa abbiamo deciso di vietare il transito per motivi di sicurezza".