Nuovo ponte della Becca a Linarolo, per il governo "i soldi ci sono"

Ad assicurarlo è stato ieri i l sottosegretario Margiotta (Pd). Sul piatto 5 milioni per le tre fasi progettuali

La visita al ponte del segretario alle strutture Salvatore Margiotta (a sinistra)

La visita al ponte del segretario alle strutture Salvatore Margiotta (a sinistra)

Linarolo (Pavia), 29 novembre 2019 - «Il finanziamento per la progettazione del nuovo ponte della Becca, nella Legge di bilancio c’è. E soprattutto l’opera è nell’accordo di programma di Anas, finanziata». Salvatore Margiotta, senatore del Pd con l’incarico di sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e i Trasporti nel Governo Conte-bis, lo ha detto ieri ai piedi del ponte della Becca, dove è arrivato insieme all’assessore del Comune di Linarolo e al consigliere del Parco del Ticino, Fabio Signorelli, alla presenza del senatore pavese Alan Ferrari, del consigliere regionale Giuseppe Villani, del presidente provinciale Vittorio Poma e di alcuni sindaci del territorio.

«Sono qui su sollecitazione del senatore Alan Ferrari – ha spiegato il sottosegretario – che ha raccolto le istanze delle istituzioni e soprattutto dei cittadini del luogo e che immediatamente dopo il mio insediamento mi ha posto il problema del ponte sulla Becca come uno dei problemi da affrontare». In quella che poteva sembrare l’ennesima “passerella politica”, in questo caso targata Pd, il sottosegretario ha invece chiarito alcuni aspetti oggetto di polemiche nella transizione dal Governo giallo-verde a quello attuale: «Il finanziamento per il progetto definitivo e poi per quello esecutivo nella Legge di Bilancio c’è, tra i famosi 50 milioni all’anno per 5 anni per tutti i ponti sul Po: 5 milioni per il progetto del solo ponte della Becca». «Di questi – aggiunge Ferrari – un milione e mezzo per fare già la prima fase, successiva a quella dello studio di prefattibilità in Regione».

Soldi che stanno per arrivare alla Provincia. «Il Decreto tecnicamente è pronto – interviene Poma – prima di Natale dovrà andare in Conferenza unificata e a quel punto sarà completato il percorso». Un passo avanti, che però pare un po’ un passo indietro. «La prima fase è il Pfte – spiega Poma – il Progetto di fattibilità tecnico-economica, che è un’altra cosa rispetto al documento di fattibilità, che sta facendo la Regione e che è un utile documento per inquadrare la realizzazione del ponte nuovo e definire le ipotesi progettuali. Il Pfte è il primo livello di ingegnerizzazione dell’opera». E i soldi per questa prima vera fase progettuale la Provincia li avrà prima del maggio 2020. «Sarebbe opportuno – conclude Poma – che la Regione anticipasse i tempi della consegna del documento di fattibilità».