Pavia, ponte della Becca: attesa per l'ok al piano di fattibilità

Si aspetta il documento di fattibilità per procedere alla stesura del bando di sostenibilità economica

Un’opera viabilistica fondamentale attesa da tanto tempo

Un’opera viabilistica fondamentale attesa da tanto tempo

Pavia, 3 agosto 2020 - Il dove è deciso, manca il come. E il quando. Per il nuovo ponte della Becca, la Provincia di Pavia è in attesa della formale consegna del documento di fattibilità presentato lo scorso 21 luglio in Regione. Una presentazione che, specie ai non addetti ai lavori, aveva lasciato qualche dubbio su cosa sia stato già deciso e quali invece siano ancora i ‘margini di manovra’ per chi ad esempio, come il Comune di Mezzanino e il Comitato Ponte Becca, avevano espresso perplessità sulla scelta dell’opzione a valle dell’attuale ponte, preferendo invece che venisse fatto a monte. Anche se, presentando il documento, l’assessore regionale Claudia Terzi aveva ‘passato la palla’ alle successive fasi di progettazione, per quel che riguarda almeno il tracciato la scelta sembra ormai definita, già avallata anche da Anas, che dovrà poi realizzare l’opera.

«Il documento di fattibilità che ci è stato presentato - spiega il presidente provinciale Vittorio Poma - è stato un lavoro apprezzato, fatto con dovizia di informazioni tecniche, con la raccolta di tutti gli elementi di contesto che aiutano a mettere a fuoco l’ipotesi progettuale. Attendiamo solo la formale consegna del documento per procedere con il passo successivo, che è il bando di gara per il Pfte, il Progetto di fattibilità tecnico economica, quello che una volta si chiamava progetto preliminare e che sarà il primo passo per ‘ingegnerizzare’ il progetto".

Un bando di gara, quello del Pfte, che spetta appunto alla Provincia, con il milione e mezzo di euro già stanziato dal Governo. I successivi progetti, definitivo ed esecutivo, come poi la realizzazione dell’opera, saranno invece in capo ad Anas. Ma il tracciato, può ancora cambiare o sarà quello individuato dal documento di fattibilità? "Bisogna distinguere due aspetti - risponde Poma - la collocazione dell’opera e la soluzione progettuale dell’opera. Il lavoro già fatto con il documento di fattibilità individua un’ipotesi, che tiene conto di diversi aspetti, come quelli economici, idraulici, ambientali. Una parte del lavoro abbastanza e giustamente rigida è appunto dove fare il nuovo ponte. Ed è una soluzione che va bene anche ad Anas, lo ha già detto in fase di presentazione. Come invece sarà il nuovo ponte, se strallato, ad archi o altro, questo può ancora essere modificato in una fase successiva della progettazione".

Dunque, cambiare l’ipotesi del tracciato, vorrebbe dire non tenere in nessun conto il lavoro fatto dal documento di fattibilità: tecnicamente sarebbe anche possibile, ma né la Provincia né l’Anas lo ritengono necessario, avendo apprezzato il lavoro fatto dal raggruppamento temporaneo di imprese italo-spagnolo che si era aggiudicato il bando per la realizzazione del documento di fattibilità, messo a gara da Infrastrutture lombarde (Ilspa) con gli 800mila euro finanziati da Regione Lombardia.

Ma ora quanto tempo ci vorrà per emettere il bando per il Pfte? "Quando riceveremo formalmente il documento di fattibilità - risponde ancora il presidente Poma - dovremo solo completare alcuni aspetti tecnici del bando al quale stiamo già lavorando per farci trovare pronti, in tempi rapidi, a pubblicare la gara. E quello sarà un passo fondamentale per il nuovo ponte della Becca, perché l’avvio dell’iter rappresenterà un punto di non ritorno". Quello che attendono, da anni, i molti cittadini costretti ai disagi legati alle limitazioni al transito sull’attuale, ultracentenario, ponte della Becca. © RIPRODUZIONE RISERVATA