Plasma iperimmune, il San Matteo di Pavia coordina lo studio

La sperimentazione sui casi più gravi di polmonite con Asst Voghera e Vigevano Ieri in visita Guido Bertolaso

Il sindaco Fracassi ha accolto Bertolaso

Il sindaco Fracassi ha accolto Bertolaso

Pavia -  Non solo progetti di co-branding riguardanti diverse specialità cliniche e Breast Unit Interaziendale, ma anche un’importante collaborazione scientifica per la lotta contro il Coronavirus. Gli ospedali di Asst di Voghera e Vigevano parteciperanno infatti a uno studio proposto e coordinato dal San Matteo sull’utilizzo del plasma iperimmune nel trattamento dei pazienti particolarmente gravi affetti da polmonite interstiziale. Lo studio, coordinato da Francesco Mojoli, direttore di anestesia e rianimazione I del Policlinico, avrà come responsabili Maurizio Raimondi di Voghera, e Alberto Casazza di Vigevano.

A Voghera già 4 pazienti hanno beneficiato del trattamento con plasma iperimmune. D’ora in avanti, grazie all’attuazione dello studio clinico, a un maggior numero di pazienti particolarmente gravi potrà essere data un’ulteriore possibilità terapeutica con l’uso del plasma iperimmune. I risultati degli studi internazionali sinora pubblicati non sono al momento conclusivi, tanto da rendere necessari ulteriori studi come quello che si apprestano a iniziare San Matteo e Asst. 

E ieri pomeriggio il sindaco Fabrizio Fracassi ha accolto, insieme ai vertici del San Matteo, il coordinatore regionale della campagna vaccinale Guido Bertolaso, in visita al Policlinico. "I medici di famiglia in provincia vaccinano e molto - ha detto Bertolaso -, c’è collaborazione tra Ats e Asst, e la farmacia del San Matteo prepara le dosi. Il sistema funziona bene. Ora dobbiamo organizzare il centro per la vaccinazione massiva di 200mila persone dopo Pasqua". Proprio al San Matteo martedì erano 199 i pazienti ricoverati, di cui 39 in terapia intensiva, 28 in assistenza respiratoria e 132 in degenza ordinaria.