Piscina coperta chiusa da un mese "No al contributo straordinario"

Impianto sbarrato dopo l’aumento dei costi dell’energia. La Broni Stradella spa respinge l’Sos del gestore

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C’era una volta (fino a inizio marzo) la piscina. Unica coperta e fruibile anche in inverno, a Broni, meta di appassionati di nuoto di tutte le età. Lo stop, abbastanza improvviso soprattutto anche per chi aveva sottoscritto e pagato l’abbonamento mensile solo 24 ore prima, è stato motivato dal forte ed insostenibile (secondo i gestori) onere della bolletta energetica. E da lì è partita una trattativa, non facile, per trovare una soluzione fra i gestori (Gis Milano) e la proprietà (Broni-Stradella Pubblica Srl). Senza trovare, sin qui, un accordo al punto che si profila anche un possibile contenzioso legale. "Non possiamo e non intendiamo dar seguito alla richiesta di un contributo straordinario da parte dei gestori - fa sapere Luigi Giannini, presidente della Broni-Stradella Pubblica Srl –. Già ci siamo fatti carico di oneri non indifferenti, non facendo pagare l’affitto per diversi mesi e sostenendo spese di manutenzione dell’impianto". La richiesta di contributo straordinario sarebbe da 130mila euro, mentre nel bilancio della Broni-Stradella Pubblica Srl, la gestione delle piscine (oltre a Broni l’impianto estivo di Stradella) generano, già in situazioni normali, una perdita annua di circa 160mila euro. Insomma nuotare in Oltrepo orientale, in futuro, soprattutto nei mesi freddi, potrebbe essere un lusso non più sostenibile. Uno spiraglio, anche se non immediato, sarebbe un diverso gestore per la piscina coperta di Broni. Pierangela Ravizza