Perse la gamba nello schianto, automobilista condannato

Cinque mesi e 20 giorni a un 62enne oltrepadano. Il legale: errori nelle rilevazioni

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A causa del violento impatto con un’auto, un motociclista aveva riportato ferite tali per cui era stato necessario amputare la gamba destra all’altezza della coscia. Ora il conducente della vettura, un oltrepadano di 62 anni, è stato condannato a 5 mesi e 20 giorni di reclusione per lesioni gravissime dal tribunale di Pavia. L’incidente risale al 10 aprile 2016 e si era verificato a Casteggio. Secondo la ricostruzione dell’accaduto, citata anche nel capo d’imputazione a carico dell’indagato, l’automobilista stava transitando lungo una strada privata nei pressi di via Torino verso la provinciale 10 quando, proprio per svoltare a sinistra e immettersi sulla provinciale, secondo le accuse non ha dato la precedenza al motociclista che stava sopraggiungendo in quel momento in sella a una Suzuki. Trovandosi di fronte l’auto all’improvviso, il centauro per evitarla ha deviato ma si è scontrato con la parte anteriore destra della vettura. Il motociclista era stato sbalzato dalla due ruote a causa dell’urto ed era finito sull’asfalto. Le sue condizioni erano molto gravi, aveva riportato fratture e una profonda ferita lacero contusa, oltre a contusioni multiple agli arti.

Per salvarlo è stato necessario procedere con l’amputazione della gamba: come conseguenza l’uomo ha riportato un’invalidità nella deambulazione. Prima dell’avvio del processo il motociclista era stato risarcito dall’assicurazione, per questo quando si è costituito parte civile il giudice ha estromesso la sua posizione. La difesa dell’automobilista è stata affidata al legale Antonio Rossi: "Aspettiamo le motivazioni, per capire come mai il mio assistito sia stato condannato nonostante gli errori, avvenuti in fase di rilievo del sinistro, che abbiamo segnalato nel processo", ha commentato l’avvocato. Nicoletta Pisanu