Per l’asilo nido "patto e reciproci tornaconti"

"... con te dobbiamo restituirti il favore nel momento in cui vieni ad aprire un asilo nido quindi venirti incontro assolutamente tirare fuori dal bilancio 5 o 6 mila euro per comprare gli arredi e fare i piccoli lavori di ristrutturazione che servono". Simone Tiglio lo dice al telefono con l’imprenditrice (indagata in concorso, in stato di libertà) il 24 gennaio 2019. "A valle dell’11 gennaio 2019 - si legge nell’ordinanza del Gip Pasquale Villani - giorno in cui fu pubblicato sull’Albo pretorio digitale del Comune di Zavattarello (...) l’Avviso esplorativo di manifestazione di interesse a partecipare alla procedura negoziata per l’affidamento della gestione dell’asilo nido comunale (...) si riscontrava un flusso piuttosto intenso di telefonate tra gli indagati (molte delle quali non oggetto di captazione in quanto intervenute a monte dell’attività di intercettazione, e come tali risultanti solo dai tabulati acquisiti). Da quelle interlocuzioni emergono toni di grande consuetudine e familiarità tra i due, dettati, se non da vera e propria amicizia, certamente dalla mutua consapevolezza di avere ciascuno un preciso tornaconto alla definizione del ‘pactum sceleris’ (patto di scelleratezza, ndr) che andavano profilando". In base alla ricostruzione dell’accusa recepita dal Gip, il tornaconto dell’imprenditrice era doppio: "oltre a ‘incassare’ la gestione e quindi gli emolumenti rivenienti dalla direzione di una nuova struttura per la prima infanzia, si sarebbe vista dischiudere la prospettiva di liberare posti presso il nido di Varzi e le conseguenti nuove occasioni di guadagno". Il tornaconto del sindaco Tiglio? La "aperura di un asilo nido - si legge nell’ordinanza - che avrebbe dovuto avvenire prima delle elezioni amministrative del maggio, così da permettere al Tiglio di presentarsi all’elettorato munito di un ‘atout’ (carta di briscola, ndr) di grande effetto".

S.Z.