Emergenza casa a Pavia: "Un solo stipendio, addio affitto. Dal Comune niente alternative"

L’Assemblea per il diritto alla casa ricevuta in Prefettura. L’istanza: no agli sfratti forzati

I manifestanti hanno chiesto di non mandare le forze dell’ordine a liberare gli alloggi

I manifestanti hanno chiesto di non mandare le forze dell’ordine a liberare gli alloggi

Pavia - Un solo stipendio, tre figli e un anziano in casa: finché ha potuto, ha pagato l’affitto; poi, quando non è più riuscita, questa madre di famiglia ha smesso e a breve riceverà la visita dell’ufficiale giudiziario. Ieri mattina anche la donna è salita negli uffici della Prefettura per incontrare un funzionario con una delegazione dell’Assemblea per il diritto alla casa. Hanno manifestato in piazza le famiglie che rischiano di perdere il tetto per la ripresa degli sfratti esecutivi. "Per nessuna di queste famiglie il Comune ha provveduto in alcun modo a trovare una soluzione alternativa – ha detto Francesco Lista dell’Assemblea – Con la nuova legge regionale, il punteggio dello sfratto per le graduatorie per le case popolari conta pochissimo, e sono anche state cancellate le deroghe. Con 8 alloggi messi a disposizione nel primo bando e 30 nel secondo, quasi nessuno sfrattato ha avuto la casa popolare. Lo strumento che prevede la nuova legge regionale per tamponare l’emergenza casa sono le case transitorie, ma il Comune dice di non averne a disposizione e di non aver pianificato di crearne di nuove. Gli inquilini sotto sfratto che l’hanno chiesta, infatti, si sono sentiti rispondere dagli uffici comunali di fare domanda per un contributo (di 1.500 euro) riservato esclusivamente a chi non ha lo sfratto".

La Regione mette a disposizione contributi destinati ai proprietari di casa disponibili ad affittare i loro alloggi. Perché ci sono tante famiglie che, pur lavorando a tempo indeterminato, non riescono a trovare una soluzione abitativa perché i proprietari non vogliono bambini o non vogliono stranieri o prediligono gli studenti. Al funzionario che li ha incontrati, i manifestanti hanno chiesto di non mandare le forze dell’ordine a fare esecuzioni forzate, che solleciti Comune e Aler a trovare soluzioni transitorie e a mettere a disposizione almeno altre cento case popolari in un nuovo bando da pubblicarsi il prima possibile.