Pavia, indagine sulla cooperativa: "Ambulanze First Aid, le targhe non tornano"

Secondo gli inquirenti usati "mezzi fraudolenti" per aggiudicarsi gli appalti. Le indagini in capo ai Finanzieri di Pavia e Vigevano presero il via a marzo

Un frame del video sull'indagine della Guardia di finanza

Un frame del video sull'indagine della Guardia di finanza

Pavia, 19 ottobre 2021 -  Tra i "mezzi fraudolenti", secondo gli inquirenti, per aggiudicarsi gli appalti, anche "false dichiarazioni e attestazioni in ordine alle autoambulanze messe a disposizione per lo svolgimento del servizio". Il gip del Tribunale di Pavia Maria Cristina Lapi, nelle 68 pagine del Decreto di sequestro preventivo disposto nei confronti della First Aid One Italia, società cooperativa con sede legale a Pesaro, in riferimento ai 6 appalti presi in esame dalle indagini (per Asst Pavia, Asur Marche, Areu Lombardia, Usl Pescara, Usl Perugia e Ares Roma) cita i tre principali "mezzi fraudolenti": "Occultamento di un evidente motivo di esclusione della First Aid dalla partecipazione a qualsiasi gara pubblica"; "surrettizia falsa indicazione di un amministratore testa di legno (prestanome)" e appunto anche "false dichiarazioni e attestazioni in ordine alle autoambulanze messe a disposizione per lo svolgimento del servizio".

Per i primi due punti, c’è una precedente condanna, sempre per il reato di turbata libertà degli incanti, di uno dei due amministratori di fatto della società. Molto dettagliata la ricostruzione del terzo: "Dalle indagini è infatti emerso – ricostruisce il gip nel provvedimento – ed è verificabile documentalmente mediante un controllo incrociato delle targhe dei veicoli indicati dalla First Aid nelle singole gare, che First Aid ha complessivamente dichiarato di avvalersi di 99 automezzi: di questi, ben 55 risultano indicati contemporaneamente in due gare, 20 contemporaneamente in altre tre e un veicolo addirittura in quattro gare contemporaneamente (compresa quella pavese); inoltre 6 ambulanze, indicate in più gare d’appalto, risultano in uso ad altra società (in liquidazione); infine, dei 99 mezzi, 3 risultano semplici furgoni, uno risulta uno spazzaneve e 3 non risultano nemmeno presenti nel Pra".

Le indagini dirette dal sostituto procuratore Roberto Valli e coordinate dal procuratore aggiunto Mario Venditti, svolte dai finanzieri del Gruppo di Pavia e della Compagnia di Vigevano, sono la prosecuzione dell’attività investigativa che il 18 marzo aveva portato all’esecuzione di 4 ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari decapitando il vertice dell’Asst Pavia con l’arresto dell’allora dg Michele Brait, insieme al responsabile del procedimento per la gara d’appalto contestata, Davide Rigozzi, e agli amministratori di fatto della cooperative di ambulanze, i fratelli Antonio e Francesco Calderone. Con l’esecuzione ieri del decreto di sequestro è stato incaricato dallo stesso Tribunale di Pavia un amministratore giudiziario per la gestione della società cooperativa, oltre al sequestro preventivo per equivalente fino all’importo di 167.155,82 euro.