Pavia, un neurostimolatore per curare il Parkinson

È stato impiantato a un paziente del Mondino in collaborazione con l’istituto Galeazzi

Sala operatoria

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Pavia, 5 febbraio 2020 - Si aprono nuove frontiere per la cura dei pazienti parkinsoniani. È stato impiantato venerdì sul primo malato in Italia un nuovo sistema di neurostimolatore in grado di rilevare "on-line" l’attività dei neuroni cerebrali direttamente dagli elettrodi impiantati, mentre viene somministrata la terapia. In questo modo si realizza un monitoraggio continuo degli eventi cerebrali in "real-life". "Questo dispositivo è un punto di svolta – spiega Claudio Pacchetti, direttore del centro Parkinson della fondazione Mondino, che ha collaborato con l’istituto neurologico di Pavia e la Neurochirurgia funzionale dell’istituto ortopedico Galeazzi di Milano - ci avvicina all’idea di una medicina personalizzata, e rappresenta un grosso passo verso una nuova tipologia di stimolazione cerebrale che si adatterà autonomamente alle richieste di benessere del paziente".

Sono oltre 2000 coloro con sindromi parkinsoniane seguiti ogni anno ambulatorialmente al Mondino, residenti in Lombardia e nelle regioni limitrofe, e sono oltre 300 i pazienti ricoverati annualmente nel reparto di cure ad alta tecnologia. I candidati all’intervento, selezionati al Mondino, vengono inviati al reparto di Neurochirurgia del Galeazzi dove sono sottoposti alla procedura chirurgica. Sono 40-45 all’anno i nuovi impianti di Dbs (Deep Brain Stimulation) in questa struttura. Nell’80% dei casi si tratta di malati affetti da malattia di Parkinson, ma sono trattati anche altri disturbi del movimento o i disturbi comportamentali come la sindrome ossessivo-compulsiva. "Il nuovo dispositivo ci permette di ottimizzare la terapia e la programmazione dello stimolatore, dandoci la possibilità di stabilizzare le condizioni del paziente ed evitare le fluttuazioni giornaliere tipiche della malattia di Parkinson", conclude Domenico Servello, responsabile dell’Unità operativa di Neurochirurgia del Galeazzi di Milano.