Pavia, Parco della Barona: flash mob per salvarlo

Un gruppo di cittadini guidati dal consigliere comunale Ciro Troccoli ieri si è ritrovato all’ingresso dell’area verde abbandonata

Il comitato "io amo Giussago" in azione

Il comitato "io amo Giussago" in azione

Giussago (Pavia), 17 novembre 2019 - «L’unico polmone verde del nostro paese rischia di essere abbandonato a se stesso. No al degrado del parco della Barona». Complice il freddo e la minaccia di pioggia, un piccolo gruppo di cittadini guidati dal consigliere comunale di «Io Amo Giussago«, Ciro Troccoli ieri pomeriggio si è ritrovato all’ingresso dell’area verde per un flash mob. «Ci hanno accompagnati desolazione e tristezza - ha commentato l’esponente dell’opposizione in Consiglio comunale -: alberi abbattuti, bar chiuso, lanca deserta, pesci in attesa di cibo».

Sembrano molto lontani i tempi in cui un visitatore scriveva su Tripadvisor: «Un parco molto piacevole. All’entrata c’è un centro di addestramento per i cani recintato al quale si accede su prenotazione perché i cani non possono entrare all’interno del parco. Più avanti c’è un laghetto dove si fa la pesca sportiva e il pesce che viene pescato poi ributtato in acqua, le giostrine per i bambini e un bar. Un luogo che permette di rilassarsi e trascorrere un giorno diverso». A far funzionare il parco era quello che l’amministrazione comunale aveva definito un modello di gestione nato in collaborazione con un’associazione presente sul territorio «La Carpanela».

Era stato proprio il gruppo di pescatori locali a chiedere al Comune di realizzare una «lanca» per la pesca sportiva. In prima istanza era stata cercata un’area adatta, poi era stato deciso di allargare l’orizzonte trovando una soluzione anche per il tempo libero, la lettura e lo svago. I lavori di scavo e piantumazione, in parte finanziati dalla Regione, avevano permesso di rendere attivo il parco e il laghetto per la pesca in breve. Al termine delle opere era stata stipulata una convenzione con l’associazione La Carpanela che prevede la gestione del laghetto da pesca e la manutenzione di tutto il parco di 33.000 metri quadri. Ora, però, il contratto è scaduto.

«L’amministrazione ha predisposto un nuovo bando di gara - ha aggiunto Troccoli - ma ha partecipato una sola persona che non ha accettato per le condizioni capestro che venivano imposte. Si sarebbe dovuta occupare, infatti, della manutenzione del parco, del taglio dell’erba, delle potature e rifare l’attività ricettiva. Per chi ha quattrini va bene, per chi vuole gestire l’attività ricettiva e rendere il parco fruibile a tutti, però, queste condizioni sono inaccettabili. Così oggi il parco presenta alberi caduti in seguito al nubifragio del 12 agosto e nessuno lo può frequentare. La nostra preoccupazione è che l’area possa diventare luogo di ritrovo per personaggi poco raccomandabili. Non è possibile che un parco, patrimonio dei cittadini di Giussago sia abbandonato in queste condizioni».