Omicidio a Vigevano, voleva tornare dalla famiglia: lui le ha tagliato la gola

Vigevano, tre coltellate in sequenza con la mente oscurata dall’alcol Così Marco De Frenza ha ucciso Marylin Pera, poi l’ha vegliata per ore

Marylin Pera, 39 anni, di Mede

Marylin Pera, 39 anni, di Mede

Vigevano (Pavia) - Uno sguardo , forse una parola di troppo. O solo pronunciata in modo sbagliato. O magari nemmeno quello. Tanto è bastato per spezzarle la vita. Tre coltellate in rapida sequenza, una le ha tagliato la gola e lei si è accasciata con il terrore negli occhi e non un gemito. Marylin Pera, 39 anni, originaria di Crescentino (Vercelli) ma residente a Mede fino a quando non ha deciso di lasciare marito e figlio, è morta così nel primo pomeriggio di martedì. Ad ucciderla l’uomo con cui viveva da un paio di settimane, Marco De Frenza, 59 anni, anch’egli medese e che, con la mente oscurata dall’alcol, ha impugnato un coltello preso dalla cucina e ha colpito per uccidere. Poi è rimasto nell’appartamento di corso Novara 4, a due passi dal centro storico e da piazza Ducale, per ore e ore.

Ne è uscito solo il pomeriggio successivo per andarsi a costituire. Ora è in carcere a Pavia con l’accusa di omicidio volontario aggravato. La tragedia che li ha visti protagonisti è stato il culmine di due esistenze disagiate. Marylin aveva vissuto con la mamma e i nonni al "villaggio Fiat", le case popolari di Crescentino, una trentina di chilometri dal capoluogo, terra di campagne e di risaie. Aveva mostrato presto un carattere ribelle “Mary“ che è però ricordata dalle amiche come una ragazza sorridente e dal cuore grande. Ma anche con l’ombra della dipendenza ad oscurarle l’esistenza. Si era sposata ed era andata a vivere a Mede. Poi era diventata mamma. Ma anche questo non le aveva consentito di vincere i suoi demoni. E aveva deciso di andarsene ancora e lasciarsi tutto alle spalle.

Aveva conosciuto Marco De Frenza, vent’anni più di lei, e una vita altrettanto travagliata. Tanti piccoli precedenti, per lo più furti, e anche un arresto per resistenza: quella volta non aveva accolto bene i carabinieri che erano intervenuti perché voleva picchiare l’anziana madre con un ombrello ed un bastone. E una forte propensione ad esagerare con l’alcol. Come ha fatto martedì, almeno così ha raccontato agli agenti del commissariato di Vigevano che con i colleghi della Mobile di Pavia si stanno occupando del caso. In quella casa ci erano arrivati da un paio di giorni e di lì a poco avrebbero dovuto andarsene perché lì vive il figlio di De Frenza che l’aveva messa a loro disposizione in via provvisoria. Quella è stata l’ultima tappa della vita di “Mary“: voleva tornare dalla sua famiglia. Lui non glielo ha consentito.

Nessuno dei vicini ha sentito nulla di sospetto: del resto quella coppia appena arrivata l’avevano vista di sfuggita e nemmeno c’era stato il tempo per scambiare qualche parola. Nemmeno "Mary" ha avuto il tempo, quello di sottrarsi alla furia omicida di quell’uomo che conosceva poco ma con il quale aveva deciso di condividere un tratto del suo cammino. Quell’uomo che quel cammino lo ha spezzato bruscamente a colpi di coltello.