Omicidio di Stradella, 17enne ucciso a coltellate: via al processo

Un delitto maturato per gelosia e litigi. Il 19enne accusato di omicidio ha scelto l'abbreviato

Stradella, accoltellamento in strada (Torres)

Stradella, accoltellamento in strada (Torres)

Canneto Pavese, 22 luglio 2018 - Affronterà con il rito abbreviato il processo per quel pomeriggio d’estate che gli ha cambiato la vita. Simone Maddaluno, diciannove anni, il 3 luglio 2017 ha ucciso il diciassettenne albanese Pandi Lavdari nei giardinetti di viale Dalla Chiesa a Stradella. Un delitto maturato per gelosia e litigi. Ieri si è aperta l’udienza davanti al gup di Pavia. Maddaluno, assistito dall’avvocato Realdo Frattoni, è accusato di omicidio e ha scelto di essere processato con il giudizio abbreviato che consente di ottenere lo sconto di un terzo della pena in caso di condanna. I genitori della vittima si sono costituiti parte civile al procedimento. Il giudice ha accolto la richiesta e ha quindi rinviato l’udienza a novembre per la discussione delle parti e per emettere la sentenza. Nel frattempo, Maddaluno si trova ai domiciliari. Dopo l’accaduto ha trascorso un breve periodo in carcere, poi era stata disposta la misura alternativa. Non ha precedenti penali.

Il giorno dell’omicidio, sembra che i due si siano incontrati per caso ai giardinetti. Tra di loro c’erano stati screzi il weekend precedente, sembra per attenzioni sgradite rivolte a una ragazza contesa. Avevano litigato in pista, nella discoteca della zona che erano soliti frequentare. Quando si sono incontrati il lunedì, hanno ripreso a litigare. E la situazione era degenerata, tanto che all’improvviso Maddaluno aveva estratto un coltellino multiuso che aveva con sé e aveva colpito Lavdari. Una sola, profonda coltellata al cuore. Il giovane era stramazzato al suolo: sebbene prontamente soccorso dal 118 e portato d’urgenza in ospedale, la sera ne era stata dichiarata la morte cerebrale. Ha lottato per ore, ma alla fine è deceduto. Maddaluno era stato arrestato, in seguito all’interrogatorio aveva spiegato al gip la sua versione, secondo cui voleva solo spaventare il rivale, non colpirlo. Era uscito di casa col coltello sebbene non fosse solito farlo. Si era detto dispiaciuto per l’accaduto, raccontando che il sabato prima in discoteca aveva avuto uno scontro fisico con la vittima per le avance a una coetanea. I due si erano scambiati qualche spintone, avevano riportato qualche contusione ma nulla più.

Poi, due giorni dopo, la violenta escalation e il tragico epilogo. In cella, dove ha trascorso un mese prima di essere destinato ai domiciliari, è stato seguito da uno psicologo e dal cappellano. La Procura aveva poi chiuso le indagini e aveva chiesto per lui il giudizio, cui ora è stata opposta l’istanza della difesa per procedere con l’abbreviato. Il delitto aveva suscitato molto scalpore a Broni e Stradella, le cittadine frequentate dai giovani.