No al biodigestore Sos e raccolta firme da parte del Comitato

Mercoledì Conferenza dei servizi preceduta lunedì da un sit-in

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Prima della Conferenza dei servizi di mercoledì, la realizzazione di un biodigestore ad Arena Po arriva sul tavolo del prefetto Francesca De Carlini al quale chiedono di bloccare il progetto. La lettera scritta dal Comitato No al biodigestore presieduto da Paolo Marconi (nella foto) e da Legambiente Voghera-Oltrepo guidata da Patrizio Dolcini elenca i vincoli che vieterebbero la nuova costruzione dell’impianto per la lavorazione dei rifiuti organici da cui ricavare biogas. L’area infatti ricadrebbe in una zona di salvaguardia che impedirebbe la realizzazione di biodigestori che avrebbero dovuto essere presi in considerazione dalla Provincia quando ha escluso l’impianto dalla Valutazione di impatto ambientale.

"Nel raggio di 200 metri ci sono pozzi dell’acqua potabile – sostiene il Comitato – e una fascia di rispetto per la presenza di una dorsale primaria di un gasdotto". Oltre a questi dati, gli oppositori del biodigestore sono pure preoccupati per il possibile aumento del traffico (previsti 36 camion al giorno) e dagli odori prodotti dai rifiuti organici che devono fermentare per produrre il metano. Biogas che secondo i medici potrebbero avere effetti negativi sulla salute. "Ci sono norme che dovrebbero bloccare l’iter sul nascere", è il parere del Comitato.

Contro il progetto nei giorni scorsi sono state consegnate al presidente della Provincia Giovanni Palli 1.358 firme. "Raccoglieremo altre firme – annuncia Marconi – e mercoledì saremo al tavolo della Provincia come uditori". Una viabilità già difficile, la qualità dell’aria e dell’ambiente da proteggere stanno facendo tirar fuori le unghie a diversi sindaci e cittadini, mentre il sindaco di Bosnasco Flavio Vercesi non esclude un ricorso al Tar se il progetto venisse autorizzato. Lunedì il Comitato terrà un sit-in davanti al Palazzo della Provincia.

M.M.