Neonati colpiti dallo stress da pandemia

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Lo stress da pandemia non incide solo sul benessere della mamma ma anche sul primo sviluppo dei piccoli. Lo rivela ConfiNATI, l’innovativo progetto di ricerca che fondazione Mondino ha avviato da aprile 2020 su un campione di più di 300 donne con l’obiettivo di indagare i potenziali rischi per la salute materno-infantile dovuti al contesto pandemico ed evidenziare i meccanismi psicobiologici che legano lo stress vissuto in gravidanza con il benessere di madri e bambini nei primi 12 mesi dopo il parto. È stato riscontrato infatti che gli effetti dello stress materno hanno un legame indiretto sullo sviluppo fetale e sul benessere futuro del bambino. Nei bambini nati durante la pandemia, infatti, l’esposizione allo stress potrebbe aver influenzato lo sviluppo delle capacità di essere calmati, prendere sonno, prestare attenzione all’ambiente circostante. "L’ambiente in cui la madre porta avanti la gravidanza – chiarisce la dottoressa Serena Grumi, collaboratrice di Livio Provenzi, coordinatore del progetto ConfiNATI – diventa parte integrante della storia di vita del bambino. Possiamo quindi identificare una traiettoria di rischio nascosta, che mina la salute materno-infantile a livello della popolazione generale".

"Le esperienze traumatiche o stressanti vissute dai genitori – spiega Provenzi – possono avere effetti indiretti sullo sviluppo fetale e sul benessere futuro del bambino. Questi effetti dipendono dal fatto che il nostro Dna non è completamente immutabile, dipende in larga misura dalle esperienze di vita".

Manuela Marziani