Pavia, multa la bici come uno scooter: al Comune costerà 10mila euro

A caro prezzo la “svista“ di un agente di Polizia locale che ha scambiato una bicicletta a pedalata assistita per un motorino

Il comandante Flaviano Crocco

Il comandante Flaviano Crocco

Pavia -  Al Comune costerà oltre 10mila euro la “svista“ di un agente di Polizia locale che ha scambiato una bicicletta a pedalata assistita per un motorino. Il Tribunale, infatti, ha condannato Palazzo Mezzabarba a pagare le spese di lite e le parcelle dei periti ai quali si è affidato per decidere se il mezzo sanzionato dovesse essere assicurato e guidato con patente e casco. Era stato un vigile a fermare un 64enne che girava sulla bici a pedalata assistita. Per il ciclista, fermato in viale della Libertà lo scorso anno, era scattata una multa da 7.500 euro perché "il velocipede è provvisto di motore elettrico con lo stesso funzionamento di un ciclomotore e come tale deve essere sottoposto alla normativa prescritta".

Il 64enne ha presentato ricorso al giudice di pace, che inizialmente ha dato ragione al Comune. Convinto di guidare una bici elettrica, l’uomo si è rivolto al Tribunale che, avvalendosi dell’operato di consulenti e periti, si è trovato d’accordo con il ciclista: la sua era una bici a pedalata assistita. Di conseguenza il Mezzabarba è stato condannato al pagamento delle spese di lite del primo e del secondo grado per un totale di oltre 10mila euro.

«Gli agenti non hanno agito correttamente sanzionando questa persona con quattro verbali – ha detto in Commissione bilancio la presidente Maria Eugenia Marchetti – e il ricorrente ha fatto benissimo ad appellarsi, era ovvio che avrebbe vinto. I 10mila euro sono frutto di un errore che ci si poteva risparmiare, tanto più che il Comune in sede di consulenza tecnica d’ufficio si è limitato a conformarsi con quello che è stato presentato dal ricorrente perché era difficile controprovare quanto sosteneva il cittadino".