Pavia, movida: resta il coprifuoco

Per arginare il degrado più telecamere e body-guard

La movida pavese

La movida pavese

Pavia, 17 novembre 2018 – Un incontro con tutte le forze dell’ordine, la guardia di finanza e l’ispettorato del lavoro. L’argine alla malamovida non si ferma all’ordinanza sugli orari che rimane in vigore fino al 22 di novembre. L’argomento è stato affrontato ieri durante un incontro che l’amministrazione civica ha avuto con i gestori dei locali. «Sono state due ore di discussione molto proficue - ha detto l’assessore al commercio Angela Gregorini - soprattutto perché l’incontro è stato partecipato. Rispetto alla precedente riunione alla quale avevamo invitato 112 persone e se ne sono presentate 13, in questo caso abbiamo mandato 18 inviti e hanno risposto in 7 ai quali abbiamo spiegato che non abbiamo alcuna volontà di reprimere, per noi i locali aperti rappresentano un valore anche per la sicurezza».

«Il problema è  che ci siamo trovati di fronte a una situazione di effettivo disagio e di violenza che deve essere arginata». E i 7 gestori che hanno accettato non hanno taciuto sui numerosi problemi che affrontano perché temono che a fare le spese della situazione siano soltanto coloro che rispettano le regole, mentre gli altri la fanno sempre franca. «Ci hanno ribadito - ha proseguito l’assessore al commercio e vice sindaco - che ci sono locali in cui vengono venduti alcolici ai minorenni, altri che continuano a dare da bere a chi è già ubriaco e quelli che tengono la musica a volume altissimo. Non solo, alcuni alle 23 chiudono i bagni e non se ne può più usufruire così vengono utilizzati i muri e le porte».

Dai commerrcianti, quindi, più di steward o bodyguard è partita la richiesta d’avere più polizia e che sia installato un maggior numero di telecamere per evitare che alcune vie del centro si trasformino in centri di spaccio. Inoltre vorrebbero venisse anche coinvolta la guardia di finanza perché in alcuni locali gli alcolici vengono venduti a un euro e molto probabilmente questo accade in presenza di personale senza un regolare contratto di lavoro. Presto, quindi, in Comune ci sarà un nuovo incontro del quale saranno informati gli esercenti. Nel frattempo l’ordinanza che impone una chiusura a mezzanotte da domenica a venerdì e all’1 al sabato resta in vigore. «Non abbiamo intenzione di revocarla, abbiamo dei riscontri positivi» ha concluso Angela Gregorini.