Risse e schiamazzi a Pavia, i Comitati vogliono sfrattare la movida dal centro

Incontro con il prefetto per arginare degrado e disagi. Il portavoce Paolo Fornelli: "Servono spazi alternativi per i giovani"

I controlli nel centro di Pavia

I controlli nel centro di Pavia

Pavia - Una maggiore collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti, dal Comune agli esercenti, e anche più spazi per i giovani. I due comitati del centro (MovidAltrove e Contro degrado e malamovida) ieri mattina hanno incontrato il prefetto Rosalba Scialla, il quinto rappresentante del governo che viene investito di una questione di difficile soluzione come la convivenza tra ragazzi e residenti in centro storico. "Vogliamo dormire", hanno ripetuto i residenti stanchi di rimanere con gli occhi aperti fino all’alba perché sotto le loro finestre c’è chi canta, grida e magari si prende a bottigliate. "L’Arpa, che non effettua rilevamenti notturni – ha detto Paolo Fornelli del comitato contro il degrado e la malamovida – uscirà su sollecitazione della prefettura". In questo modo i residenti potranno appurare l’entità del disturbo arrecato da chi, dopo aver consumato nei locali, si ferma in mezzo alla strada fino alle 4. "L’ordinanza che vieta il consumo di alcol da mezzanotte – ha aggiunto Fornelli – non ha prodotto molti risultati. La vendita di alcol deve essere proibita dalle 16 così le consumazioni si effettuano soltanto ai tavoli dei locali e alcuni gestori sono disposti a controllare. Perché la collaborazione dei gestori non manca e alcuni sono decisamente virtuosi". Anche le forze dell’ordine controllano e, dove sono presenti, non vola una mosca. È accaduto anche l’altra notte. Mentre in piazza Duomo, dove non ci si può sedere sui gradini e sotto i portici, prima i ragazzi hanno ballato e cantato poi ci sono stati degli scontri.

"Occorre coinvolgere tutti – ha insistito Fornelli – dai cittadini ai gestori dei bar, dal Comune alla Prefettura e tutti devono collaborare. Da parte nostra, chiederemo presto un incontro con il sindaco Fabrizio Fracassi a palazzo Mezzabarba. La strada è lunga da percorrere e non è facile trovare soluzioni. Il prefetto propone il daspo urbano, che può rappresentare un deterrente, ma si devono trovare spazi alternativi per i ragazzi". Il comitato MovidAltrove da tempo propone di spostare fuori dal centro il divertimento dei giovani per consentire loro di sfogarsi, ma non è mai accaduto. I residenti hanno predisposto un elenco di vie in cui si concentrano gli schiamazzi compiuti spesso da minorenni che arrivano a Pavia da paesi dell’hinterland: via Siro Comi, piazza del Carmine, via Volturno, via dei Liguri, piazza della Vittoria, ma anche corso Cavour e Strada Nuova, sono diversi i punti nevralgici della movida. "Quando è stato chiuso il centro sociale del Barattolo che si trovava in via Dei Mille – ha concluso Fornelli – ricordo di aver detto al sindaco di allora che non era stata la scelta migliore perché si sarebbero dovuti aprire sei ’Barattoli’, uno per ciascun quartiere. Così i ragazzi avrebbero avuto dei punti di ritrovo in cui fare musica e divertirsi. Invece oggi non hanno nulla, così bevono e poi perdono il controllo mettendo in pericolo la loro incolumità e quella delle forze dell’ordine che intervengono".