Pavia, due operai morti sul lavoro. Investiti e uccisi da nube tossica di gas

Un nuovo incidente mortale che rialza l'attenzione sulla questione della sicurezza sul lavoro. Una delle due vittime compiva 50 anni oggi

Incidente sul lavoro a Villanterio

Incidente sul lavoro a Villanterio

Villanterio (Pavia), 28 maggio -

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Ancora vittime sul lavoro. Due lavoratori sono morti oggi intorno alle 12 dopo essere stati investiti da vapori contenenti probabilmente ammoniaca. E' accaduto a Villanterio, in provincia di Pavia attorno alle 12.30, nella ditta Digima. Sul posto sono intervenuti un'ambulanza, un'automedica, i vigili del fuoco e i carabinieri. Lo rende noto l'Areu lombarda. Sul posto sono presenti diverse squadre dei vigili del fuoco e anche il nucleo Nbc (Nucleare batteriologico chimico).

Le vittime

A perdere tragicamente la vita sono stati Andrea Lusini, 51 anni, residente a Linardo ma originario della Toscana e Alessandro Brigo, 50 anni compiuti proprio oggi, residente a Copiano paese in provincia di Pavia dove era molto conosciuto perché volontario della Protezione Civile. Padre di due ragazzi di 16 e 18 anni e sposato con Laura Romagnoli, consigliera comunale e farmacista del paese. Brigo lavorava alla Digima da 3 anni.

La dinamica

L'incidente, secondo i primi rilievi e le ricostruzioni dei vigili del fuoco e dei tecnici, sarebbe stato causato dal malfunzionamento di un impianto all'interno di una vasca di lavorazione. La rottura di una valvola in seguito alla quale si sarebbe sprigionata una nube di gas trossico (i vigili del fuoco hanno trovato un'alta concentrazione di Idrogeno Solforato). Uno dei due operai si sarebbe sentito male. Uno dei due operai, che era accanto alla vasca, si è sentito male. Il collega è subito intervenuto per soccorrerlo, ma a sua volta ha perso i sensi. Quando sono giunti sul posto gli operatori del 118, ormai non c'era più nulla da fare. L'incidente è avvenuto all'interno dell'azienda Digima che si occupa di raccolta e lavorazione di sottoprodotti delle macellazione. In particolare sego bovino, strutto suino e farina di carne. Raccolta e commercio pelli. L'azienda è attiva (si legge nel sito) province di Lodi, Milano, Pavia, Piacenza. 

Morti lavoro (L'Ego-Hub)
Morti lavoro (L'Ego-Hub)

I sindacati

Anche la sicurezza sul lavoro è stato uno dei temi principali della manifestazione dei sindacati andata in scena questa mattina davanti a Montecitorio per sensibilizzare la politica sulla necessità, in primis, di una proroga del blocco dei licenziamenti. "Bisogna investire sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, questo non puo' essere considerato un costo ma un grande investimento". Lo ha detto il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra. "Anche oggi registriamo una tragedia enorme, che allunga l'elenco di una strage quotidiana che non si riesce a fermare. Li seguitiamo a chiamare incidenti, ma non hanno nulla di accidentate o casuale, si tratta di morti annunciate all'interno di un sistema che vede troppi buchi neri su controlli, prevenzione, formazione e rispetto delle leggi e delle norme esistenti. Tutte le istituzioni preposte devono intervenire, anche il tempo del cordoglio è finito, bisogna agire e in fretta perché nel 2021 non si può morire sul lavoro. Fermiamo le stragi sul lavoro, dicendo basta a un sistema che mette il profitto prima della salute", hanno detto Tina Balì e Andrea Gambillara della segreteria nazionale Flai Cgil commentando il tragico incidente avvenuto in provincia di Pavia.

Il cordoglio di Fontana

Il presidente Attilio Fontana, a nome dell'intera Giunta, esprime il cordoglio della Regione Lombardia per l'incidente sul lavoro che ha provocato la morte di due uomini a Villanterio. "Siamo vicini alle loro famiglie in questo momento di dolore", dice il governatore. "Sono fatti inaccettabili. Anche nei giorni scorsi, ci siamo riuniti con tutti i Prefetti della Lombardia e i soggetti istituzionali coinvolti, a vario titolo, sul tema della sicurezza sul lavoro - conclude Fontana - per individuare ulteriori strumenti utili a contrastare questi gravissimi episodi".

Il caso a Roma

"In merito all'incidente che oggi ha portato alla morte di due operai in un'azienda di Villanterio ho avviato le iniziative necessarie per acquisire tutti gli elementi per comprenderne le cause e le responsabilità, al fine di valutare l'ipotesi di un'inchiesta della commissione". Così in una nota il senatore Gianclaudio Bressa, Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro pubblici e privati.

La strage

Nel 2020 gli incidenti mortali sul lavoro sono stati ben 1.270. Come se un piccolo borgo italiano fosse stato cancellato a causa di infortuni sul posto di lavoro. Secondo i dati forniti dall'Inail - Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro - i morti per lo stesso motivo nel 2019 erano stati 1.089. Un terzo dei decessi e quasi un quarto delle denunce di infortuni sul lavoro sono dovuti al coronavirus e questo non può essere ignorato. Ma nel 2020 molte aziende sono rimaste chiuse per oltre un mese. Eppure i morti non sono diminuiti. Nel 2020 i decessi per omicidio volontario sono stati 271, di cui 112 donne, secondo l'Istat. Ovvero sei volte in meno rispetto ai morti sul lavoro. Si muore ancora di lavoro in Italia, inutile nasconderlo. Si continua a perdere la vita facendo quello che nella vita dà il sostentamento. Nel 2019, secondo l'Istat, i morti a causa di incidente stradale, entro un mese dal sinistro, sono stati circa 3.200. I dati che riguardano i decessi per incidente domestico, stando al 2017 e secondo Ispesl, sono stati 8.000. L'idea è che comunque negli anni successivi la tendenza non sia stata particolarmente diversa. Nel caso degli incidenti domestici, però, bisogna tenere conto del fatto che a volte il passo da omicidio a incidente domestico può essere breve. Diversi sono infatti i casi di staging, ovvero modifica della scena del crimine, che difficilmente possono essere smascherati.

Inizio d'anno tragico

Incidenti mortali che nel primo trimestre dell'anno sono in aumento rispetto ai tre mesi precedenti. Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all'Inail entro il mese di aprile sono state 306, 26 in più rispetto alle 280 registrate nel primo quadrimestre del 2020 (+9,3%) e in linea con quelle del primo quadrimestre 2019 (303 eventi mortali). Il confronto tra il 2020 e il 2021, come detto, richiede però cautela, in quanto i dati delle denunce mortali degli open data mensili, più di quelli delle denunce in complesso, sono provvisori e influenzati fortemente dalla pandemia, con il risultato di non conteggiare un rilevante numero di 'tardive' denunce mortali da contagio Covid-19, in particolare del mese di marzo 2020, entrate negli archivi solo nei mesi successivi alla fotografia scattata il 30 aprile 2020. Si fa notare, inoltre, che i decessi causati dal Covid-19 avvengono dopo un più o meno lungo periodo di tempo intercorso dalla data del contagio.