Belgioioso, morte Marco Padovan: "Mio fratello soccorso tardi". Areu: intervento immediato

Il runner di Belgioioso è morto mentre correva nei boschi del Parco del Ticino. Francesco Padovan accusa: "118 chiamato da un inglese, l’operatore non lo capiva"

Marco Padovan

Marco Padovan

Vigevano (Pavia), 30 novembre 2022 - Un malore lo aveva colto, il 20 novembre 2021, mentre correva nei boschi del Parco del Ticino. Marco Padovan, che viveva a Belgioioso, aveva 47 anni. A distanza di un anno il fratello Francesco avanza dubbi sulla rapidità dei soccorsi. E lo fa dopo aver rintracciato il pilota inglese che aveva trovato il "runner" riverso a terra e che gli ha confermato la difficoltà ad attivarli a causa del fatto che nessuno avrebbe parlato inglese.

"Non sapevano l'inglese"

"Mi ha riferito di avere avuto difficoltà a comunicare in modo adeguato – spiega Francesco Padovan – perché chi ha risposto non conosceva la lingua inglese. Lui aveva provato a fare qualcosa, ma il cuore di mio fratello era passato da 160 battiti a zero in pochissimo tempo. Solo dopo alcuni minuti al telefono ha risposto un operatore che conosceva la lingua. Mi chiedo cosa sarebbe successo se i soccorsi fossero arrivati con maggiore tempestività. Probabilmente nulla, ma non riesco a fare a meno di chiedermelo e mi piacerebbe pensare che in futuro un episodio del genere possa non accadere più".

"Risposta in 10 secondi"

"La chiamata alla Centrale unica di risposta – si legge in una nota diffusa ieri da Areu, l’Agenzia regionale per l’emergenza-urgenza – è arrivata alle 14.23 del 20 novembre dello scorso anno. L’operatore della Cur ha risposto in 10 secondi e poiché l’utente parlava in lingua inglese, come previsto in questi casi, ha attivato il Servizio di Interpretariato Telefonico (Sit), di cui è dotata ogni centrale operativa di Areu e che permette l’immediato ingaggio, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, di un interprete per 23 lingue diverse, che rimane costantemente in linea con l’utente e l’operatore di centrale durante la gestione della chiamata, traducendo istantaneamente la conversazione in corso".

"Dopo 35 secondi dall’attivazione – continua Areu - l’interprete del Sit che parlava inglese si è collegato con l’operatore 112 e l’utente, la chiamata è stata quindi trasferita all’emergenza sanitaria. Con il supporto dell’interprete sono stati acquisiti le coordinate Gps della posizione dell’utente e le informazioni utili alla gestione dell’intervento. La conversazione si è svolta con difficoltà dovute sia alla scarsa qualità del segnale telefonico sia alle caratteristiche morfologiche dell’evento, un’area in aperta campagna con pochi riferimenti; non esisteva la tecnologia Aml che invia in automatico l’esatta localizzazione del telefono cellulare che chiama. A seguito della localizzazione e delle informazioni riportate dall’utente sono stati inviati sul posto un’ambulanza e un mezzo di soccorso avanzato con a bordo il personale sanitario".