Mortara, affitta la casa del papà morto dando chiavi fasulle: operaio arrestato

Il 44enne stipulava contratti con generalità finte, incassava la caparra e spariva

L'intervento dei carabinieri

L'intervento dei carabinieri

Mortara (Pavia) - Il meccanismo che aveva escogitato era molto semplice. Contattava le sue potenziali vittime attraverso una piattaforma online e proponeva l’affitto di un appartamento in via Marianini a Mortara. Incontrava le persone interessate e si accordava, siglando un contratto utilizzando generalità false e incassando la caparra, una somma variabile tra i 50 e gli 850 euro. A loro consegnava anche le chiavi che, alla prova dei fatti, non aprivano però né il portone di ingresso né quella dell’appartamento. I carabinieri di Mortara hanno arrestato per truffa Bruno Davide Argenio, 44 anni, operaio con precedenti specifici: dovrà rispondere del reato di truffa. Su di lui i militari del maggiore Paolo Banzatti stavano lavorando dopo che già a settembre erano arrivate denunce e segnalazioni da persone che erano state raggirate.

Martedì hanno sorpreso l’uomo subito dopo aver sottoscritto il contratto con una 59enne, operaia, residente a Mortara. Anche in questo caso il primo contatto era avvenuto grazie ad un sito specializzato. I carabinieri hanno accertato che Argenio, figlio del proprietario dell’appartamento che è deceduto da qualche mese, aveva messo in atto il suo piano e aveva già sottoscritto un contratto d’affitto senza averne titolo, utilizzando un nome falso e incassando una caparra di 50 euro dalla sua vittima. Come già riscontrato da precedenti segnalazioni gli investigatori hanno accertato che l’uomo aveva provveduto alla consegna di un mazzo di chiavi che, al riscontro, non servivano sostanzialmente a nulla. L’uomo è stato perciò arrestato in flagranza per truffa e sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari presso la propria abitazione dove è rimasto anche dopo il processo per direttissima che si è svolto ieri mattina. Il giudice ha convalidato l’arresto e ha rinviato l’udienza al 30 novembre. I carabinieri stanno continuando le verifiche per accertare una sua eventuale responsabilità in analoghe truffe messe a segno in città nell’ultimo periodo tramite lo stesso espediente.