Montebello, orrore nella casa di riposo: c'è un quarto indagato

Un medico non avrebbe segnalato ferite da maltrattamenti

La polizia arriva nella struttura di Montebello

La polizia arriva nella struttura di Montebello

Montebello della Battaglia (Pavia), 18 febbraio 2019  - C'è un quarto indagato nell’inchiesta sui maltrattamenti alla Residenza sanitaria per disabili Monsignor Rastelli di Montebello della Battaglia. Oltre all’arresto ai domiciliari di R.S - la 48enne residente a Santa Giuletta, che nella struttura aveva il ruolo di educatrice, accusata di maltrattamenti psicologici- emergono anche accuse nei confronti di un medico nelle carte dell’inchiesta che già nel novembre scorso aveva portato agli arresti, sempre domiciliari, di G.G, 67enne direttore della cooperativa che gestiva il centro per disabili, e di D.M., 35 anni, operatore socio-sanitario, accusati di maltrattamenti fisici con lesioni.

I fatti risalgono sempre al periodo precedente agli arresti di novembre, prima dunque del cambio di gestione della struttura. Il quarto indagato è un medico di Montebello della Battaglia, che nel centro per disabili aveva lavorato solo pochi mesi per una sostituzione estiva. Le indagini della squadra Mobile, diretta dal vicequestore aggiunto Francesco Garcea, eseguite anche attraverso intercettazioni ambientali, hanno portato alla luce un suo comportamento non conforme agli obblighi di legge e gli è stato contestato in particolare il reato di omissione di referto: il medico avrebbe visitato uno degli ospiti vittime di maltrattamento, senza segnalare le lesioni delle quali sono stati accusati i primi due arrestati.

Per questa omissione, il medico è indagato in stato di libertà: nei suoi confronti il sostituto procuratore Camilla Repetto non ha chiesto misure cautelari, trattandosi di un reato minore rispetto ai maltrattamenti contestati agli altri tre.. Diversamente da lui, per fortuna, altro personale della struttura aveva invece segnalato il clima poco sereno che si respirava in quello che era considerato un centro di eccellenza nel campo dell’assistenza, facendo così scattare le indagini che ancora a distanza di mesi proseguono negli sviluppi. Nel frattempo, dopo gli arresti di novembre, la struttura era stata oggetto di verifiche da parte dell’Ats di Pavia.