Montebello, orrore nella casa di riposo. La Regione: interveniamo

Inchiesta sulla residenza per disbaili, da domani saranno valutate le necessità dei singoli ospiti

La polizia davanti alla casa di riposo

La polizia davanti alla casa di riposo

Montebello della Battaglia (Pavia), 18 novembre 2018 - "Lunedì Ats effettuerà un sopralluogo alla residenza sanitaria per disabili e di concerto con i servizi sociali territoriali, valuterà la situazione dei singoli ospiti". Ad annunciarlo è l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera che in una nota ha fatto sapere come la struttura sia stata "oggetto di verifiche e provvedimenti da parte di Ats oltre all’indagine dell’autorità giudiziaria con cui abbiamo collaborato fattivamente sin da subito. Ora l’obiettivo è ripristinare e garantire la migliore assistenza sanitaria a ciascuno degli ospiti della residenza e lo faremo di concerto con le famiglie coinvolte. Porteremo comunque avanti l’iter l’amministrativo al fine di valutare la revoca del contratto con l’ente gestore della residenza". Pensando poi alle preoccupazioni delle famiglie dei 30 ospiti, Gallera ha manifestato la disponibilità della Regione ad ascoltarle e "faremo tutto quanto necessario per garantire che siano immediatamente ripristinate condizioni di assistenza adeguate".

Ma in zona gli arresti scattati venerdì mattina e la scoperta dei maltrattamenti che sarebbero avvenuti nella struttura sono arrivati come un fulmine a ciel sereno. "La “Monsignor Rastelli” era un’eccellenza nel campo dell’assistenza - ha detto don Maurizio Ceriani, priore per la Lombardia degli Ordini dinastici della real casa Savoia -, all’avanguardia per gli ospiti, una struttura che garantiva serietà. Per questo motivo, quando abbiamo saputo che aveva un progetto di ampliamento, raccogliendo l’indicazione del principe Emanuele Filiberto di individuare per il 2018 un progetto importante da realizzare sul territorio, abbiamo donato alla residenza 21mila euro e altre donazioni sono state effettuate da altri cavalieri a titolo personale".

La residenza, voluta da Danilo Cebrelli, medico vogherese, dopo una vita di servizio a favore di malati e disabili, anche attraverso i pellegrinaggi a Lourdes organizzati dall’Oftal di Trino Vercellese, è stata il suo un personale ringraziamento per essere sopravvissuto alla ritirata di Russia dell’inverno 1942-43. Oggi l’Oftal dice di non avere alcun legame con la struttura. "Lo spirito con il quale è nata nel 1994 - ha aggiunto don Ceriani - era quello dei pellegrinaggi nei quali ha creduto anche la diocesi di Tortona e Voghera. Speriamo che quanto accaduto possa essere un episodio isolato e che la residenza torni a essere quel grande servizio alla comunità voluto dal Cebrelli".