Pavia, i migranti entrano nelle classi e raccontano la loro storia

Al via nel prossimo anno scolastico un laboratorio rivolto alle elementari e alle medie per favorire l'integrazione

In classe

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Pavia, 23 maggio 2018 – Le storie dei migranti raccontate ai ragazzi a scuola. Prenderà il via nel prossimo anno scolastico il progetto Homo migrans rivolto alle classi quarte e quinte delle primarie e a tutte le classi della scuola secondaria di primo grado. Articolato in tre incontri della durata di due ore ciascuno, che cambieranno a seconda dell’età dei partecipanti, l’iniziativa vuole esplorare le migrazioni e i concetti di viaggio. “Abbiamo già effettuato questa attività con i ragazzi del Vallone – ha detto Irene Miracca della cooperativa Con Tatto che si occupa del progetto -. In una 5 elementare è entrato un migrante che ha raccontato la sua storia e ha risposto alle domande degli scolari sul suo Paese d’origine”.

Alle storie dei migranti di oggi, Anpi (associazione nazionale partigiani italiani) legherà quelle dei migranti di ieri raccontando di Giovanni Pesce che ha lasciato Alessandria per la Francia, Lorenzo Fava per arrivare fino ai fratelli Rosselli e a Gobetti che vanno fuori dall’Italia e perdono la vita. “Abbiamo iniziato questa collaborazione – ha aggiunto Annalisa Alessio di Anpi – acquistando libri e altro materiale didattico, ora proseguiamo per proseguire una coscienza civile capace di opporsi alla xenofobia e al razzismo”.

“Vogliamo cambiare l’idea che i ragazzi hanno dei migranti – ha detto Fabio Gandi presidente di Villa Ticinum ente gestore del progetto Sprar che vede il Comune di Pavia come capofila – e conoscendoli alcuni pregiudizi cadono. Lo abbiamo visto anche nello sport: abbiamo formato una squadra composta per il 90 per cento da migranti che inizialmente non era vista bene, mentre ora praticamente tutte le compagini del campionato Csi hanno uno straniero”.

Pavia attualmente ospita 32 migranti singoli che hanno dai 18 ai 26 anni, 4 nuclei familiari due dei quali provenienti dalla Siria, 2 mamme nigeriane con bambino e un’altra arriverà. “Le famiglie vivono in appartamento – ha aggiunto Gandi – 20 singoli invece sono ospitati al Vallone e 5 a Villa Ticinum. Abbiamo ancora 16 posti liberi”. Tutti gli ospiti seguono un corso di alfabetizzazione, tre di loro lavorano, alcuni giocano a calcio e seguono corsi di teatro.