Fondazione Maugeri, fecero sparire 74 milioni dalle casse: 5 condannati

Tra di loro anche l'ex assessore all’Organizzazione interna della Provincia di Pavia e il presidente del Collegio dei revisori

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Pavia - Per il crac ai danni della Fondazione Maugeri di Pavia 5 condanne e 3 assoluzioni. La Corte del Tribunale di Pavia ha emesso le sentenze relative al processo per l’ipotesi di reato di distrazione di denaro, ovvero i 74 milioni di euro dalle casse della Fondazione, per cui erano alla sbarra in 8.

Rosanna Gariboldi, ex assessore all’Organizzazione interna della Provincia di Pavia, è stata condannata a due anni di reclusione e sono state escluse le aggravanti; Francesco Ciro Rampulla, già presidente del Collegio dei revisori, è stato condannato a tre anni e sei mesi di reclusione; il consulente Gianfranco Parricchi a tre anni di reclusione; il revisore Paolo Sacchetti a tre anni e quattro mesi di reclusione; il consulente Roberto Ferrari a tre anni e dieci mesi di reclusione.

La Corte ha dichiarato Parricchi, Rampulla, Sacchetti e Ferrari inabilitati all’esercizio d’impresa o di ricoprire ruoli direttivi in un’azienda per la durata della pena, e sono stati anche interdetti dai pubblici uffici per cinque anni. Parricchi e Ferrari sono stati condannati anche a risarcire in solido tra loro i danni a Fondazione Maugeri, cifra da stabilire in separata sede civile, predisponendo una provvisionale da 200mila euro. Sono stati assolti invece altri tre imputati, il consulente Giorgio Grando e i revisori Giovanni Zotta e Goffredo Rossi "perché il fatto non costituisce reato".

Le accuse mosse nei confronti degli otto imputati erano legate, a vario titolo, alla presunta distrazione di denaro dalle casse della Fondazione. Le contestazioni riguardano il periodo tra il 2007 e il 2014: la sottrazione del denaro sarebbe avvenuta per buona parte attraverso un sistema di consulenze e incarichi in realtà fittizi.

L’inchiesta era scattata nel 2019, quando 29 persone avevano ricevuto gli avvisi di garanzia. Poi la Procura di Pavia aveva chiesto il rinvio a giudizio per 23 di loro. Tra questi, 12 avevano scelto di patteggiare: le istanze erano state accolte nel settembre 2020 dal gup di Pavia. Nella stessa occasione 9 imputati che hanno scelto il rito ordinario sono stati rinviati a giudizio. In seguito sono rimasti a processo in otto perché la posizione del nono coinvolto era stata stralciata per decesso.