Caso Maugeri, Formigoni e altri condannati a 47,5 milioni di risarcimento erariale

I sequestri già effettuati, tra cui vitalizi e pensione dell'ex governatore, sono stati convertiti in pignoramento

Roberto Formigoni

Roberto Formigoni

Milano, 17 settembre 2019 - La Corte dei Conti della Lombardia ha condannato in solido l'ex presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, gli ex vertici della Fondazione Maugeri, Umberto Maugeri e Costantino Passerino, la Fondazione stessa, il presunto faccendiere Pierangelo Daccò e l'ex assessore regionale Antonio Simone, al risarcimento di un danno erariale di quasi 47,5 milioni per il caso Maugeri a favore della Regione Lombardia. I sequestri già effettuati, tra cui vitalizi e pensione dell'ex governatore, sono stati quibdi convertiti in pignoramento.

 

Il collegio giudicante, riferisce la Corte dei Conti in una nota, ha accolto solo in parte le richieste della Procura che aveva chiesto una condanna a un importo superiore (circa 60 milion), ma ha comunque riconosciuto la validità dell'impianto accusatorio che, a livello penale, aveva già portato alla condanna definitiva di Formigoni (presidente della Giunta regionale lombarda dal 1995 al 2013) a 5 anni e 6 mesi di carcere. Secondo quanto ricostruito nelle indagini della Procura di Milano, tra il 2001 e il 2011 l'ex governatore avrebbe favorito l'ospedale San Raffaele di Milano e la Fondazione Maugeri di Pavia attraverso una serie di delibere di Giunta che stanziarono a favore dei due poli sanitari 200 milioni di euro per le cosiddette "funzioni non tariffabili". Denaro in parte distratto da Daccò e dall'ex assessore lombardo alla Sanità Simone che, nel giro di un decennio, avrebbero sottratto oltre 70 milioni di euro dalle casse della Maugeri e 9 milioni da quelle del San Raffaele utilizzando parte di quel denaro, 6,6 milioni, per corrompere Formigoni con viaggi, cene e altre "utilità".

Nella stessa sentenza della Corte dei Conti fa esplicito riferimento alla "illecita distrazione di risorse finanziarie che, anziché essere destinate a remunerare l'espletamento di funzioni di interesse pubblico, sono andate ad illecito profitto di alcuni soggetti compartecipi di un comprovato sodalizio criminoso, avente ad oggetto il mercimonio delle funzioni politico-amministrative, in un ambito quale quello sanitario, particolarmente rilevante per l'interesse pubblico".