Mariolini vuole un altro sconto

Il “cacciatore di anoressiche“ chiede in Appello di ricalcolare i giorni di inumana detenzione. Oggi l’udienza

Marco Mariolini, il cacciatore di anoressiche

Marco Mariolini, il cacciatore di anoressiche

di Nicoletta Pisanu

Dopo aver ottenuto uno sconto di pena di quarantacinque giorni per inumana detenzione, il “cacciatore di anoressiche“ ricorre in Appello. Marco Mariolini, 61enne bresciano, ha presentato il ricorso per chiedere un ricalcolo del beneficio, ritenendo di aver diritto a una riduzione del periodo di condanna maggiore rispetto a quella stabilita dal magistrato di Sorveglianza di Pavia a fine ottobre. La scelta di ricorrere sarebbe dettata dal fatto che per alcuni periodi che ha trascorso in diverse carceri italiane, mancherebbe la documentazione necessaria a valutare lo stato della detenzione. L’udienza per la discussione dell’istanza è fissata per oggi. Mariolini il 14 luglio 1998 aveva ucciso l’ex compagna Monica Calò, massacrandola con ventidue coltellate. Nel corso della loro relazione, l’aveva costretta a soffrire la fame, perché era ossessionato dalle donne magrissime. Un anno prima di ucciderla aveva pubblicato un libro autobiografico, intitolato appunto “Il cacciatore di anoressiche“, nel quale raccontava la sua parafilia. Per l’omicidio di Calò, Mariolini è stato condannato a trent’anni di reclusione con rito abbreviato. Nel corso degli anni ha trascorso la detenzioni in differenti carceri in tutta Italia, attualmente è recluso a Torre del Gallo a Pavia da lì, assistito dagli avvocati Pierluigi e Francesco Vittadini, ha presentato il primo ricorso al magistrato di sorveglianza. Aveva contestato le condizioni in cui si era trovato nelle celle di Cagliari, Brescia, Livorno, Opera, Biella, Nuoro, Iglesias e Verbania, il magistrato aveva riconosciuto la legittimità del ricorso relativamente a quattrocentoquarantanove giorni trascorsi a Nuoro e Verbania. Calcolando la riduzione prevista dalla legge, cioè un giorno ogni dieci trascorsi in detenzione, lo sconto totale deciso dal giudice è stato di quarantacinque giorni. Se si considerano anche le eventuali liberazioni anticipate, come per la buona condotta, per Mariolini la libertà sarebbe potuta arrivare nell’agosto del 2021.

Tuttavia ora il nuovo ricorso potrebbe ridefinire il calcolo e anticipare ulteriormente il rilascio del condannato. Per definire la detenzione degradante e inumana secondo la legge si deve tener conto di alcuni parametri come lo spazio che un detenuto ha a disposizione nella sua cella considerando eventuali compagni, oltre ai servizi, come per esempio la presenza di acqua calda. La normativa di riferimento per l’inumana e degradante detenzione è il decreto legislativo 146 del 2013, successivamente convertito nella legge 10 del 2014.