"Mamma abusò della figlioletta" L’accusa insiste

Il procuratore generale ha chiesto la conferma della sentenza di primo grado per una donna accusata di violenza sessuale nei confronti della figlia, all’epoca minorenne. L’imputata, 58enne del Pavese, sta affrontando il processo in Corte d’Appello dopo che nel 2021 era stata condannata dal Tribunale di Pavia a sette anni di reclusione. La sentenza di secondo grado è prevista per il 6 luglio. Durante l’udienza di ieri anche l’avvocato Francesca Timi, che assiste la figlia dell’imputata, oggi maggiorenne e parte civile nel procedimento, ha chiesto la conferma della decisione di primo grado; mentre la difesa della 58enne ha chiesto l’assoluzione.

Alla donna viene contestato di aver perpetuato abusi sulla figlia nel periodo compreso tra il 2003 e il 2012, a partire da quando la presunta vittima aveva quattro anni. Altre due persone sarebbero state coinvolte nel contesto di violenze sulla bambina, un vicino di casa e il di lui fratello, che però avevano scelto strade giudiziarie differenti, optando per il rito abbreviato e il patteggiamento. Gli abusi erano venuti alla luce perché la bimba si era confidata con la nuova compagna del papà, oltre che con una coetanea.

N.P.