Pavia, maestra sospesa per aver segnalato abusi: dirigente rischia l'incriminazione

La dirigente potrebbe essere indagata per omissione di atti d’ufficio

Il provveditore agli studi Letizia Affatato

Il provveditore agli studi Letizia Affatato

Pavia, 29 ottobre 2019 - Da accusatrice ad accusata. La dirigente scolastica che aveva sospeso la maestra accusandola, per aver personalmente denunciato alle forze dell’ordine presunte violenze ai danni di una sua scolara, di aver violato il segreto d’ufficio e di aver provocato un danno d’immagine alla scuola, potrebbe essere accusata per omissione di atti d’ufficio. Al momento non risulta ancora indagata e dalla Procura, in questa fase ancora embrionale, non può essere certo rivelata ufficialmente quale strada stia prendendo l’inchiesta, per la quale sono comunque in corso accertamenti.

La vicenda potrebbe però avere sviluppi futuri, ben al di là della revoca del provvedimento di sospensione richiesta dalla maestra che ne era stata colpita. Forse anche per questo, per un’inchiesta che potrebbe avere appunto evoluzioni nel cambio di prospettiva dell’accusatrice in accusata, dall’Ufficio scolastico territoriale di Pavia, la dirigente Letizia Affatato risponde con un irremovibile “no comment”, preferendo non solo non entrare nel merito della vicenda, ma anche non commentare in nessun modo l’accaduto né le eventuali ripercussioni, non solo giudiziarie.

Che la vicenda avesse dell’incredibile non lo ha evidentemente pensato solo il sottosegretario all’Istruzione Peppe De Cristofaro, che lo ha dichiarato ufficialmente, schierandosi dalla parte della maestra. Anche alla Procura e alle forze dell’ordine che hanno ricevuto la denuncia da parte della maestra sui presunti maltrattamenti subiti dalla bambina, non può essere passato inosservato il riferimento della maestra alle ripetute segnalazioni fatte alla dirigente scolastica dell’istituto, che le avrebbe però ignorate. In parallelo all’inchiesta sulle presunte violenze, che ha portato all’affidamento della bambina alla nonna, sono dunque scattati accertamenti su quella che potrebbe configurarsi come un’omissione da parte della dirigente scolastica. La vicenda si sviluppa dunque su 3 binari. della sospensione impugnata dalla maestra, per il quale il giudice del Tribunale di Pavia Donatella Oneto ha recentemente deciso di aggiornare l’udienza al prossimo 15 dicembre e nel frattempo di invitare la nuova dirigente scolastica, che ha preso il posto di quella che aveva adottato il provvedimento, a revocare la sospensione, restituendo anche i 75 euro di mancata retribuzione.

Il risvolto più delicato riguarda le presunte violenze ai danni della minore, maturate per altro in un contesto famigliare le cui problematiche erano già note sia alle forze dell’ordine che alla competente autorità giudiziaria: anche prima della denuncia della maestra, era infatti già stata tolta alla madre la potestà genitoriale, successivamente tolta anche al padre con l’affidamento della bambina alla nonna. L’ultimo aspetto, anche per la cronologia degli sviluppi, è quello della presunta omissione da parte della dirigente scolastica. Come sottolineato dai sindacati della Uil Scuola nel difendere l’operato della maestra, il provvedimento alimenterebbe l’omertà, che per chi svolge ruoli istituzionali diventa un’ipotesi di reato, l’omissione di atti d’ufficio.

La Procura deve dunque verificare tutte le segnalazioni dei singoli episodi precedenti a quello di marzo, che la maestra ha dichiarato di aver segnalato alla dirigente scolastica, aggiungendo di non aver ricevuto riscontri, cosa che l’ha spinta, nell’ultima occasione, a informare di persona le forze dell’ordine. Una competenza che sarebbe stata appunto della dirigente della scuola, se verrà confermata la versione della maestra, che avrebbe comunque le prove scritte delle segnalazioni. In caso di sospetti di reati come violenze su minori, informarne le autorità non è una scelta, ma un obbligo per chi ha incarico pubblico.