Alimentari, la rivolta della logistica a Pavia: pasti a rischio in ospedale

Senza stipendi, i dipendenti della Marr Scapa di Marzano incrociano le braccia: pasti a rischio in ospedale

I lavoratori della logistica di Marzano in presidio di protesta

I lavoratori della logistica di Marzano in presidio di protesta

Pavia, 25 marzo 2020 - «Se non lavoriamo noi, non arriva da mangiare agli ospedali. Ma non possiamo lavorare gratis". Non avendo ricevuto gli stipendi, i dipendenti della Marr Scapa di Marzano iscritti al SìCobas l’altra sera e poi ancora ieri hanno organizzato un presidio. Rispettando rigorosamente la distanza di sicurezza, i dipendenti si sono assiepati nel piazzale della logistica e hanno protestato: "Senza gli stipendi 220 famiglie non sanno come arrivare alla fine del prossimo mese". L’altra notte il direttore ha provato a parlare con i manifestanti promettendo loro l’arrivo degli stipendi già ieri mattina.

Non avendo ricevuto i pagamenti, però, nel pomeriggio di ieri i lavoratori hanno di nuovo protestato. E non per gli stipendi, ma per la salute sono preoccupati anche gli infermieri e gli operatori che lavorano nelle strutture socio sanitarie assistenziali. «Siano isolati i casi positivi facendo i tamponi e si forniscano i dispositivi di protezione adeguati a tutti gli operatori o sarà una catastrofe" sostengono i sindacati di FpCgil, Fisascat Cisl e Uil Fpl. "Condividiamo la forte preoccupazione che c’è tra gli infermieri e gli operatori che lavorano nelle strutture socio sanitarie assistenziali della nostra provincia - proseguono -. Si registrano diverse assenze per malattia con operatori costretti a casa con febbre e tosse. Chi lavora lo fa con la paura di essere contagiato e a sua volta di diventare veicolo di contagio per i familiari e per gli anziani ospiti.

In questo scenario la Regione Lombardia, attraverso le strutture territoriali Ats, ha iniziato a verificare le disponibilità di posti nelle case di riposo per liberare posti letto negli ospedali e trasferire in quelle strutture pazienti positivi al Covid-19. In queste condizioni è una scelta folle. In diverse case di riposo si contano già numerosi decessi, alcuni dei quali positivi al coronavirus. Mancano le mascherine e ci sono molti operatori a casa con febbre e tosse che non sono stati nemmeno sottoposti al tampone, col rischio di contagiare anche i propri familiari; allo stesso modo ci risultano molti anziani nelle strutture con sintomi anche loro non sottoposti al tampone. Qualcuno ci ascolti altrimenti sarà una strage". Al grido "Così non va" oggi sciopereranno i lavoratori chimici della Filctem, Femca, Uiltec. "Abbiamo sempre preteso di mettere la salute e la sicurezza del lavoratore come questioni prioritarie rispetto a qualunque cosa - sostengono i sindacati -, ma il Governo ha ceduto alle indebite pressioni di Confindustria: il profitto e l’economia hanno avuto il sopravvento su salute e sicurezza".

Anche i bancari hanno iniziato una mobilitazione e minacciano lo sciopero. "Nella stragrande maggioranza delle aziende vi è inoltre l’oggettiva difficoltà a rispettare le norme previste - dicono Slc, FisTel, Uilcom che seguono i lavoratori del settore della carta, cartone e della stampa e hanno proclamato uno sciopero per oggi -. E’ sostanzialmente impossibile lavorare mantenendo le distanze o avere i necessari dispositivi di sicurezza. Non possiamo permettere che passino come essenziali produzioni che non lo sono. Non possiamo pensare che, per esempio, stampare le schedine del lotto, i volantini della grande distribuzione o la carta da parati siano beni necessari". Intanto ieri una donna positiva da Pavia è arrivata a Modica e sarà denunciata. "Al momento preghiamo per lei che tutto vada bene - dice il sindaco di Modica Ignazio Abbate -, ma la donna stava male e siamo costretti a denunciarla per attentato alla salute pubblica".