Corruzione e favori: è l’accusa che ha portato all’arresto di due carabinieri, uno dei quali in pensione, e un imprenditore edile che opera a San Genesio. L’indagine, ribattezzata Clean II perché partita dalla Clean I, rientra nell’ambito dell’attività che la Procura sta conducendo per far luce su presunti appalti irregolari. Ieri mattina la Guardia di finanza si è nuovamente presentata in Comune a San Genesio per acquisire documenti. Prima ancora però i militari si erano presentati nelle abitazioni dell’ex ufficiale dell’Arma Maurizio Pappalardo, 61 anni, e del maresciallo della Forestale Antonio Scoppetta, 50, l’unico in carcere, per notificare le ordinanze di custodia cautelare.
"L’analisi dei dispositivi sequestrati a un militare, il cui nominativo era emerso come collegato a soggetti coinvolti nella predetta indagine – si legge nella nota della Procura – ha permesso di accertare la sussistenza di un sistema corruttivo particolarmente radicato, con asservimento della funzione pubblica a fini personali e compimento di atti contrari ai doveri d’ufficio in cambio di molteplici favori. Particolare allarme ha destato lo sviamento della funzione dei due militari arrestati ai danni di un’ex fidanzata, vessata anche attraverso l’abuso dei poteri dei pubblici ufficiali".
Un sistema quindi che partiva dalle stanze del potere e si diramava. Scoppetta infatti aveva un incarico in Procura e poteva quindi avere accesso a informazioni riservate che, tra il 2015 e il 2016, avrebbe riferito a Pappalardo. In cambio di queste informazioni, avrebbe ricevuto soldi per spese voluttuarie e viaggi. Il militare sarebbe anche intervenuto per snellire pratiche per un ristorante e, secondo gli inquirenti, i due carabinieri avrebbero tentato di sviare l’indagine. Tra le accuse poi c’è pure lo stalking reiterato nei confronti di un’ex fidanzata di Pappalardo, molto più giovane di lui, che sarebbe stata vessata approfittando del ruolo di pubblici ufficiali. Minacce, controlli, la donna sarebbe finita in una spirale ma non sarebbe coivolta nella Clean II.
Ai domiciliari da ieri anche l’imprenditore di San Genesio Carlo Boiocchi, 51 anni, che avrebbe permesso a Scoppetta di acquistare una villa a un prezzo di particolare favore in cambio dell’immunità da controlli sul cantiere. "Al momento – prosegue la nota del procuratore Fabio Napoleone – risultano iscritte nel registro degli indagati diverse altre persone, compresi soggetti investiti di qualifiche pubbliche, esponenti politici, imprenditori e professionisti".