
La fatica di far quadrare i conti "Le rate? Da emergenza sociale"
di Paola Arensi
Famiglie lodigiane sempre più attanagliate dalla crisi, il sindacato dà l’allarme: "Contiamo 55,2 milioni di crediti deteriorati per le banche e la situazione potrebbe peggiorare se il costo del denaro aumentasse ancora". La riflessione arriva dal sindacalista Ettore Necchi, dirigente nazionale e lodigiano della Federazione autonoma bancari italiani (Fabi), preoccupato per una situazione complicata che a breve potrebbe precipitare del tutto.
"Se a luglio la Banca centrale dovesse aumentare ancora i tassi, sarebbe un grosso problema per tantissimi lodigiani che già faticano ad arrivare alla fine del mese. Con l’inflazione, infatti, si stanno depauperando gli stipendi e già così, per le famiglie del territorio, non è facile andare avanti. Toccare le rate complicherebbe tutto".
Sarebbe l’ennesimo duro colpo da sopportare perché, già adesso, in tanti non riescono a rispettare le scadenze dei pagamenti riguardanti i prestiti. "Il costo del denaro ha avuto otto rialzi in 11 mesi, dallo 0 al 4% per cento, e questo ha provocato una crescita mai vista dei tassi d’interesse – spiega – Le rate dei mutui a tasso variabile sono cresciute del 70-75% e i nuovi mutui a tasso fisso hanno rate che sono il doppio di quelle che venivano concesse un anno fa. È davvero più difficile e costoso, oggi, accedere a un prestito e comprare casa. Molti devono rinunciare. È una vera e propria emergenza sociale da non sottovalutare e che richiede l’intervento della politica, nel suo reale ruolo", insiste Necchi.
Ma come riuscire a farcela? "Consiglio a chi ha difficoltà di parlare nelle banche con chi è più esperto e farsi proporre soluzioni adeguate, dato che ogni situazione è diversa e occorre muoversi con cautela. Purtroppo i più anziani si vedono negare il diritto di allungare il tempo di rimborso delle rate. Non è quindi una strada percorribile per tutti. Occorrerebbero norme da parte del Governo per evitare che le persone finissero in ginocchio. La banca potrebbe stabilire un tetto massimo per la rata mensile, modificando da sola la rata del mutuo. Ma questo comporterebbe una riduzione degli interessi incassati e poche banche potrebbero essere disposte a farlo. Insomma, si dovrebbe avere una visione del problema a 360 gradi e studiare diverse soluzioni a misura del cliente. Così da rispondere a più necessità possibili".